Baya Restaurant: incanto mediterraneo a Monte di Procida

Monte di Procida, Napoli: il Baya Restaurant di Salvatore Lucci nei Campi Flegrei

Baya Restaurant

Via Guglielmo Marconi, 17 - Monte di Procida (NA)

Cell. 333 4930550

Chiuso il martedì - aperto la sera, sabato a pranzo e cena, domenica a pranzo

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Ambiente e paesaggio influenzano molto più di quanto si creda la scelta del posto in cui trascorrere una serata,

specie quando non si è in comitiva e l’atmosfera del ristorante diventa imprescindibile. A meno di non recarsi in resort di gran lusso, non è però facilissimo individuare luoghi fuori dalla mischia, dove queste prerogative siano accompagnate da una cucina e una cantina non banali.

L’offerta ristorativa dei Campi Flegrei si sta arricchendo sempre più, negli ultimi anni, di proposte in grado di soddisfare questo tipo di aspettative.

Nascosto dalla rigogliosa macchia mediterranea che ricopre la rupe tufacea di Monte di Procida, lungo i tornanti che degradano verso il porticciolo di Acquamorta, quando sembra di essere sul punto di atterrare direttamente sulla Marina Grande di Procida senza neanche doversi imbarcare,

c’è per esempio il posto che non ti aspetti.

Baya Restaurant - dettaglio vista

Baya Restaurant - dettaglio sala

Baya Restaurant - dettaglio sala

Qui, già a metà degli anni ’80, era sorto un piccolo e un po’ spartano club privato che, specie nella bella stagione, offriva ai suoi soci la possibilità di rifocillarsi ascoltando buona musica e godendo di un panorama mozzafiato.

A seguito di un lungo e razionale intervento di ristrutturazione, quel localino è diventato oggi una baita molto accogliente, in stile novecento, dotata di ampie vetrate sul mare che rendono godibile quello straordinario panorama tutto l’anno, e non solo quando le condizioni meteo sono ideali.

Oggi quel posto si chiama Baya Restaurant ed è gestito da Salvatore Lucci,

un giovane flegreo molto determinato e preparato, che ha chiamato a guidare la cucina la giovane ma promettente chef Federica Amoroso, con diverse esperienze alle spalle, sia in terra flegrea che in Piemonte, dove lei ci tiene a far sapere di aver imparato a cucinare persino il pesce di lago, materia prima praticamente sconosciuta da queste parti.

Baya Restaurant - staff

Qui, dopo l’entrée costituita da un simpatico minibun con hamburger di cefalo e crema di papaccella, abbiamo assaggiato un piatto costruito con grande cura che, come abbiamo scoperto in seguito, rappresenta un po’ la sintesi del concept gastronomico del Baya. Si chiama Come una pasta e fagioli: vellutata di cannellini profumata al limone con cozze, pasta mista soffiata e prezzemolo liquido.

Baya Restaurant - come una pasta e fagioli

Tanto per sottolineare l’approccio del patron Lucci, orientato ad offrire qualità e naturalità senza farsi condizionare più di tanto dai vincoli del territorio, su entrambi questi piatti abbiamo bevuto un eccellente Chablis biologico di Georges Duchamps,

È stata poi la volta di due piatti rivelatisi al palato più piacevoli ed equilibrati di quanto i relativi nomi facessero temere. Il primo era un Involtino croccante con seppie e funghi champignon, succo di basilico, colatura di provola e ketchup al nero di seppia.

Baya Restaurant - involtino croccante

Il secondo era una Girella di pesce bandiera, panata al tarallo napoletano con salsa di peperoni in agrodolce.

Baya Restaurant - girella di pesce bandiera

Particolarmente azzeccato il connubio di questi piatti con uno strepitoso Champagne Tradition di Alain Réaut, anch’esso biologico e anch’esso privo, come lo Chablis precedente, di qualsivoglia difetto organolettico. Una vera e propria esaltazione delle note aromatiche e del gusto acidulo del Pinot Nero, che di questo uvaggio è componente pressoché esclusivo.

A scanso di equivoci, la chef ha poi concluso le sue proposte con tre assaggi di intonazione molto mediterranea. Ecco quindi servita una fragrante Pralina di baccalà al panko con ragù di pomodoro e friarielli in doppia consistenza.

Baya Restaurant - pralina di baccalà

A seguire, un gustoso Zitone con genovese di tonno crudo e cotto e scaglie di provolone del monaco.

Baya Restaurant - zitone alla genovese

Ed infine una morbidissima e gradevole Ricciola CBT con demi-glace del suo fondo all’aglianico e patate.

Baya Restaurant - ricciola cbt

Anche su questi piatti la proposta enologica è stata di altissimo livello: uno splendido Côtes du Rhône Rouge Chat Fou, uno di quei vini capaci di sorprendere per la capacità di unire due proprietà apparentemente inconciliabili: la freschezza e la complessità.

Per arrivare al Baya e godere di qualche oretta di privacy e di buongusto bisogna metterci un po’ di attenzione, perché non ci sono grandi insegne che lo indichino.

Come è normale che sia, d’altra parte, quando si sceglie di trascorrere la serata in un “buen retiro” di dannunziana memoria come questo.

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