BRADEM, a Napoli il primo FastMeat dove la carne diventa arte.
Napoli, Bradem è la braceria democratica in cui la carne diventa arte. La carne è per tutti,
BRADEM
Via Agostino De Pretis 179, Napoli
Tel: + 39 081 461 7296
Email: [email protected]
Aperto tutti i giorni a pranzo e cena.
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“L’arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri.”
Edgar Degas
L'arte è un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione, addirittura non esiste neppure un termine equivalente ad "arte" nella maggior parte delle lingue parlate forse perché non v’è bisogno di tradurre qualcosa che parla molte più lingue di quante l’uomo ne abbia mai create.
E allora non mi viene in mente cosa che sia più democratica dell’arte.
A parte il cibo.
Food e arte hanno in comune la capacità di sapersi aprire a tutti, la sensibilità di comunicarsi liberamente anche senza essere comunicati proprio perché sanno trovare strade nascoste che riescono a giungere alle anime. Tutto ciò probabilmente perché entrambi sinonimi di un senso di condivisione puro, autentico.
Tra tutti i prodotti ed i format esistenti e inventabili, la sfida maggiore poteva essere quella di intavolare una mostra d’arte con la carne, una delle poche materie prime che si presenta nella sua più intensa bellezza proprio quando è “nuda e cruda”.
Dettaglio interni
Ecco che entra in gioco Raffaele D’Ausilio, quarta generazione di macellai e con a curriculm già una hamburgeria, quella di via Tarsia a Napoli.
Ecco che nasce BRADEM – braceria e democrazia!
Poche settimane dall'apertura di questa nuova braceria a Napoli e già è sulla bocca di tutti, non solo per la qualità delle carni (certezza indiscutibile data l'esperienza della famiglia D'Ausilio che si personifica in Raffaele) ma soprattutto per il segnale che arriva forte e chiaro non appena si arriva all'ingresso: quello di seguire il proprio istinto.
Ingresso
Non sto parlando di profumo che puoi sentire - altrimenti te lo porteresti anche addosso - e nemmeno di ciò che puoi vedere - che è solo un invito a curiosare, parlo piuttosto dell'istinto di seguire un percorso che porti ad una esperienza di cui puoi forse anche già conoscere le tappe ma che - esattamente come in un museo - ti fa sentire sicuro di dove vuoi andare.
BRADEM - il museo della carne
Fin dall'ingresso (volutamente) su via De Pretis capiamo di essere dinanzi ad un vero e proprio museo, qualcosa che - al di là del fattore estetico - prova a consacrare la carne rendendola davvero il centro di ogni protagonismo.
La sala
La scelta di strutturare i quasi 250 mq di BRADEM come un percorso definito in cui tutto sia intuitivo e rapido non è completamento dell'opera bensì il fulcro di un progetto che sceglie di rendere il cliente partecipe ma anche autonomo, facendo in modo che possa sentirsi sempre libero e sicuro.
Ecco perché la sola e unica entrata, lasciando alla facciata su Piazza Municipio solo le vetrate che fanno da vetrina ad una doppia sala che conta 60 coperti e che continua a far sì che ci si immerga in una esperienza artistica: un palazzo storico - e che si presta all'atmosfera - che con un gioco di contropareti dall'intenso colore arancio lascia spazio all'esposizioni di "remake" di celeberrimi quadri rivisitati in chiave meatlover; tavoli di cui si indica il numero direttamente sulla parete adiacente, proprio come fosse il riconoscimento della postazione dell'esposizione,
lasciati liberi da mise en place e forniti totem touch screen che rendono interattiva la parte conoscitiva del format esponendo il menù completo di ogni singolo taglio disponibile, la possibilità di scegliere la propria spesa e il primo passo nel mondo di quella che si chiama phygital dining ovvero l'incontro da fisicità e digitalizzazione che guida nella scelta e nell’ordine del piatto dando anche informazioni su provenienza, frollatura e marezzatura della carne.
BRADEM - il primo FastMeat
Il concept alla base di BRADEM è quello di essere un "fastfood della carne", per cui di offrire un servizio smart, che giochi sui tempi rapidi ma anche che dia la possibilità di spendere cifre modiche.
E tona ancora l'idea del museo, come luogo aperto a tutti o almeno a chiunque voglia entrarci, come realtà che avvicina, condivide, rispetta ciò che ospita, qualcosa di fortemente democratico, in pratica.
Ma per rendere tutto ciò possibile c'è bisogno di accorciare i tempi anche sulle cotture, ovviamente mantenendo inalterata la qualità della carne.
Ed è così che entra in gioco la conoscenza di Raffaele D'Ausilio che non solo ha orientato il menù totalmente su tagli e razze delle carni ma ha pure optato per una tecnica di cottura innovativa che si chiama "Flash roasting diretto con Broiler Grill ad infrarossi", la quale permette di servire in tavola una carne in tempi brevi rispetto alla cottura standard. Per intenderci: una fetta da 500 grammi impiegherà circa 4 minuti per essere cotta "al sangue".
Infatti tutte le carni vengono servite con la medesima cottura e poi al centro del tavolo c’è una piastra che consente di ultimare la cottura della carne secondo il proprio gusto.
Se vi state ancora chiedendo perché parlavo di non-profumi ve lo spiego subito: è tutto grazie alle cappe ultra silenziose poste su ogni tavolo che ancora una volta giocano tra funzionalità e design.
BRADEM - il menù
Dagli schermi touch screen presenti al tavolo si può visionare il menu che è costituito esclusivamente dalla carne che si differenzia per prezzo, taglio e razza. Ogni taglio viene poi accompagnato da due contorni di stagione non a scelta.
Le fasce di prezzo sono 30, 45, 60, 90, 100 e 120 euro: le prime due prevedono tagli da 500 gr, quelle centrali vanno dritte al kg di carne, mentre l'ultima prevede la scelta tra una tomahawk (1,5 kg) e Wagyu Giapponese (250 gr). Inoltre vi è un menu bambino da 20 euro che comprende hamburger e patatine con bibita.
Ancora nel menù si possono trovare altri contorni, la scelta del beverage che va dall'acqua (brandizzata) alle classiche bibite, fino alla birra esclusivamente del birrificio napoletano KBirr, al vino di cui possiamo notare una carta molto ricca, audace e finemente costruita ma soprattutto che accompagna egregiamente la qualità delle carni della Selezione D'Ausilio. Unico appunto forse è proprio quello di rendere valore a tali bottiglie che necessiterebbero di una attenzione maggiore nel servizio e che forse non si adattano al tipo di format che vuole essere "fast and easy".
BRADEM - "La carne è di tutti"
Condivisione e interazione
L'esperienza da Bradem è imprescindibile dal concetto di condivisione perché proprio come devono essere tutte le cose che sono patrimonio di tutti (come il buon cibo e l'arte) non si può evitare assolutamente di diffonderle, di far nascere un continuo scambio tra le persone partecipi.
La condivisione, quella vera e non quella dei post o delle storie, è quella secondo cui ad ogni passaggio della pasto ci si confronta e nasce diretta l'interazione, la vivezza del tavolo, la voglia di godersi in momento e senza condizioni nè obblighi.
Ora seppur sia un test assai grosso quello di far rivivere tutto ciò con la carne, se ci si pensa un attimo in più - oltre gli schemi a cui siamo stati abituati - è, in fondo, ciò che succede nella "normalità" di ogni tavola familiare: scambiarsi bocconi, dividersi le portate per assaggiarne di più.
Insomma, Bradem è come ogni democrazia dovrebbe essere: la strada del buono sempre visibile in un viaggio da fare in compagnia.
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