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Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Bologna, ristorante Calmo: nuovissima apertura di Lorenzo Costa con in cucina Lorenza Vecchia

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Calmo

Via Galliera, 11B, Bologna
Tel: 051 041 1035
Email:
Aperto dal lunedì al giovedì solo a cena; venerdì e sabato a pranzo ed a cena. Chiuso la domenica.
Prenotazioni
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Letto così sembrerebbe il menù di un ristorante italiano degli anni ‘80 che si permette qualche concessione ad un paio di piatti francesi di culto.

Zucchine e gamberetti
Soup a l’onion
Tortelli di zucca
Spaghetti con le vongole
Fegato alla veneziana
Latte in piedi
Profitterol

Oppure potrebbe essere il menù degustazione di uno dei ristoranti più interessanti per format ed idea provato negli ultimi tempi.

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Calmo a Bologna è proprio questo, un ristorante nostalgico nell’accezione più giusta del termine:

nostalgico della ristorazione italiana autentica, dei suoi sapori e del modo informale ma non troppo dei ristoranti che non vogliono darsi troppo un tono ma che riescono comunque ad essere alla moda.

Nuovissima apertura a Bologna di Lorenzo Costa con ai fornelli Lorenzo Vecchia, la stessa coppia che ha dato vita ad Ahimè e che ci riprova (e riesce) nuovamente in questo trittico composta da un bar-a-vin (Allegra), un cocktail bar (Scuro) ed appunto Calmo.

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Sala volumetricamente importante ma riempita fisicamente dall’enorme sfera luminosa che pende da tetto e metaforicamente dal calore conviviale e informale del servizio: nessun formalismo patinato, nessun silenzio rigoroso da prima della scala ma invece un ambiente gioviale ed elegante affacciato sulla cucina più che a vista.

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Cantina moderna ed interessante, naturale e di territorio come ci aspetterebbe ma soprattutto con ricarichi per lo più onestissimi.

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

La cucina, suppur ancora con qualcosa da registrare perché gli spaghetti con le vongole forse erano un filo troppo aglio e poche vongole ed il fegato alla veneziana che magari era un piatto più da carta che da degustazione vista la sua “schiettezza”, mostra la voglia di dirigersi verso una ristorazione che incroci l’attuale attenzione alla tecnica ed alla materia prima con la golosità e la fruibilità della grande cucina italiana.

Una cena piacevolissima,

con le portate servite col giusto ritmo (seduti alle 21,15 abbiamo finito alle 23,30 il menu) da un personale di sala giovane e mai borioso o autoreferenziale nel descrivere piatti ed invadere lo spazio dell’ospite.

Un ristorante nel quale assolutamente andare e nel quale assolutamente tornare,

per rinfrancarsi sull’esistenza di cucine così fruibili da lasciare al commensale il piacere di godersi la cena senza manierismi.

La direzione è quella giusta, non troppo avanti nè troppo indietro.

P.s. un salto a fine cena per un drink al piano superiore da Scuro è quasi d’obbligo: respiro internazionale, arredamento industriale e cocktail equilibratissimi.

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

GALLERIA DELLA DEGUSTAZIONE

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Zucchine e gamberetti

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Soup a l’onion

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Tortelli di zucca

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Spaghetti con le vongole

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Fegato alla veneziana

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Latte in piedi

Calmo: non indietro, non avanti ma nella giusta direzione.

Profitterol

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