Cantine del Mare e il paradosso di un piedirosso abbinato al dolce.
L’originale abbinamento al casatiello dolce di Monte di Procida.
Un rosso abbinato al dolce?
Sembra eresia eppure…
Per Re Casatiello, la simpatica competizione tra produttori domestici organizzata dalla Pro Loco di Monte di Procida, svoltasi sabato scorso al Complesso Turistico Al Chiar di Luna, siamo andati alla ricerca dell’abbinamento giusto rispettando anzitutto il precetto della coerenza territoriale.
Monte di Procida, la Vigna Anfiteatro di Cantine del Mare
Per questo ci siamo rivolti a colpo sicuro a Cantine del Mare di Gennaro Schiano,
vivace azienda di Monte di Procida, protagonista della riscoperta della antica tradizione enologica montese. Interprete di una viticoltura attenta al recupero delle vigne flegree, undici ettari di vere gemme tra Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, in un territorio fortemente antropizzato eppure ancora ricco di bellezza. Alcune delle vigne condotte da Gennaro Schiano, straordinaria simbiosi tra terra e mare, sono ormai tappa fissa nei tour turistici flegrei.
Gennaro Schiano al lavoro nella Vigna Anfiteatro, a picco sul canale di Procida
In questi vigneti spettacolari
trovano una interpretazione filologicamente attenta i vini della DOC Campi Flegrei ma anche antichi vitigni autoctoni cui Gennaro ha restituito dignità quali la pisciarella, la suricella e l’uva dell’isola.
Sfida ardua però quella di trovare l’abbinamento giusto per il casatiello dolce montese,
dolce difficile, divisivo, per amanti della tradizione: poco dolce al gusto e nel cuore soprattutto la antica acidità del criscito, il lievito da pasta di riporto, e pochi altri aromi.
Inevitabile la spedizione in azienda, prima di Re Casatiello, con un gruppo di assaggio guidato da Francesco Di Meglio, sommelier AIS, e composto da Antonio Ramaglia, vicepresidente della Pro Loco, e dal sottoscritto, ovviamente affiancati da Gennaro Schiano.
Panel di degustazione: Francesco Di Meglio, Romualdo Scotto di Carlo, Antonio Ramaglia e Gennaro Schiano
Ampia la selezione di vini che Gennaro ci propone, dal passito (la scelta che sembrerebbe più naturale) al Montè,
la grappa da vinacce di passito di falanghina. Niente da fare: in bocca la pastosa consistenza del casatiello dolce non viene ben affrontata e l’esercizio appare accademico.
Griseo Harenae Brut Cantine del Mare
Proviamo allora col Griseo brut, uno spumante Metodo Martinotti prodotto con pisciarella, suricella e uva dell’isola,
uve locali di antica tradizione. Bollicine fini e un giallo paglierino tenue per un vino che al naso si presenta fruttato ed erbaceo e in bocca secco, fresco, sapido anche se non molto persistente. La bolla aiuta a dissolvere la consistenza importante di un dolce che rivendica la familiarità col pane e la tendenza alla lunga conservazione. Abbinamento abbastanza armonico, sentenzia il nostro sommelier, eppure non ci riteniamo ancora soddisfatti…
Piedirosso Campi Flegrei DOP Cantine del Mare
Eccoci dunque all’estremo azzardo, il Piedirosso DOP,
un piedirosso in purezza che fermenta in acciaio per due settimane, matura per quattro mesi sempre in acciaio e poi riposa dodici mesi in bottiglia. Il rosso rubino rivela un vino giovane, abbastanza consistente, ricco di fiori e frutta al naso, che in bocca risulta delicato, morbido, con una piacevole freschezza ed una interessante persistenza. Lo proviamo con il casatiello dolce, speranzosi, e incredibile a dirsi troviamo l’abbinamento che cercavamo: un vino non invadente, rispettoso della dolcezza timida del casatiello, complemento ideale della sua rustica acidità, ricco di profumi che integrano al meglio quelli antichi del casatiello.
Antonio Mancino, Presidente della Pro Loco, e Gennaro Schiano
Una sorpresa?
Per i canoni classici dell’abbinamento cibo vino sicuramente! Una interpretazione accademica e formale avrebbe imposto un vino o uno spumante dolce. Ma a noi piace guardare oltre le definizioni. Perché il casatiello dolce montese non è un dolce nel senso più classico del termine.
Spesso, in passato, era il compagno ideale per le gite fuori porta della Pasquetta, accompagnato sovente dalle fave e dalla pancetta. E allora l’abbinamento con il piedirosso più delicato che Cantine del Mare offra non è affatto bizzarro: è quello che meglio interpreta la natura del casatiello e la storia di questo vino.
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