Cinquanta - spirito italiano: lasciati andare, ti va?
La nostra visita da Cinquanta - spirito italiano a Pagani
Via Trento, 44/46 - Pagani(SA)
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Bere bene è un’opzione non troppo scontata, né facilmente reperibile ovunque. Di questo ne siamo consapevoli, vero?
Qualche sera fa ho fatto visita al progetto Cinquanta – Spirito Italiano, complice anche la bella immagine di territorialità dal respiro internazionale che lascia trasparire, con la speranza di trovare finalmente un posto dove bere bene senza fare molti chilometri, dannosi soprattutto per il rientro a casa.
Cinquanta – Spirito italiano: Pagani, Pagani, Pagani
Cinquanta -Spirito Italiano, banco
Pagani, sede d’elezione di questa prima sede di Cinquanta (ce ne saranno altre? Chissà. Sarebbe simpatico seguire gli sviluppi del format), è praticamente al centro dell’Agro-Sarnese Nocerino, che è anche la mia madrepatria. Una terra ricca, dispensa d’Italia per le dozzine di prodotti che la terra offre e che la sapienza e l’intelligenza dei suoi abitanti hanno saputo trasformare. Se da molti punti di vista siamo incredibilmente capaci di offrire prelibatezze al mondo, dall’altro lato siamo terribilmente masochisti: il bere bene è uno dei masochismi che ci è piaciuto di più applicare, insieme alla “spersonalizzazione” del concetto di bar all’italiana che abbiamo praticato a mano a mano.
Alfonso Califano, mente “di ritorno” del progetto, è paganese; e a Pagani ha voluto realizzare il suo piccolo sogno di bar. Mi piace molto pensare che nel nome delle cose esistano già segnali di ciò che sarà. Pagani è un paesone che ha in sé il sacro e il profano. Un po’ come Cinquanta, insomma.
Cinquanta – Spirito Italiano: il concept
Cinquanta -Spirito Italiano, interni
Cinquanta, manco a dirlo, si ispira proprio a quel decennio del secolo scorso. Un decennio di sicuro boom economico, culminato poi negli anni Sessanta, ma anche di rinunce molto amare. Basti pensare alle ondate migratorie, che dalle nostre terre hanno portato altrove nonni e parenti vari, regalandoci uno “zio d’America” in quasi tutte le famiglie. Alle tante storie degli anni Cinquanta si ispira il concept di Alfonso, raccontate abilmente attraverso la selezione dei cocktail dove nessun ingrediente è lasciato al caso; nemmeno la selezione food è da meno, con una rosa di proposte stringata ma efficace al ruolo che ambisce a ricoprire.
Lo stile è confortevole, l’ambiente ampio e non claustrofobico rende il locale adatto sia a piccoli gruppi che ad uscite più intime. Il locale è versatile, adatto a tutte le ore: oltre la proposta food&drink, che comunque non deve mai stancare e/o arrancare, l’ambiente è piacevole e conviviale, invita alla chiacchiera ed al confronto. Ricreare un bar all’italiana non è cosa da poco, ma il rodaggio pare procedere bene.
Cinquanta – Spirito Italiano: le persone
La sala gira bene: c’è competenza in ciò che si fa, discrezione e molta attenzione. Parliamo di persone che hanno scelto questo lavoro come parte integrante della loro vita, formati per farlo ed in continuo aggiornamento. Una sala che potrebbe sicuramente essere d’esempio per altri tipi di attività, anche molto diversi.
Cinquanta – Spirito italiano: cosa abbiamo provato – drink
Cinquanta -Spirito Italiano, dettaglio parete
La drink list è divertente: l’idea del cocktail narrato porterebbe a stare ore, appunto, a ragionarci su. Quindi l’unico modo davvero costruttivo di avere una panoramica della storia è andare a provarlo. E pure presto.
Iniziamo la serata con un SMS, cocktail ispirato appunto ai cari SMS, come ci aiuta a ricordare il sottobicchiere, con caro e bel vecchio Nokia a farci da occhiolino. La mise en place del cocktail è davvero simpatica, altamente identitaria. Insomma: non vi dimenticherete che un certo cocktail l'avete bevuto da Cinquanta, poco ma sicuro.
Cocktail SMS
Il 4 Barbie e Fragolino mette al centro l’ingegno femminile, dedicando un ingrediente ad ogni Donna “presente” nell’idea del cocktail. Il risultato è giustamente dolce e speziato con Tequila Espolòn blanco, Casamigos mezcal, Triple Sec, Vodka e Cordiale fragola. Ho particolarmente gradito l’utilizzo del pisto napoletano, mix di spezie per nulla semplice ed omaggio a Marianna Vitale, donna partenopea anch’essa omaggiata tra le quattro del cocktail.
4 Barbie, cocktail
Cocktail fine pasto, il Madiba: Havana Club 7, cioccolato bianco, Vermouth del Professore, Amaro Montenegro, Bitter alla vaniglia e confettura speziata di albicocca. Morbidissimo, accompagna verso la fine senza troppi strappi e servito con uno streusel alle nocciole.
Altri assaggi sparsi: Nozze a Vegas (Zacapa 23, Casamigos mezcal, Passion fruit, Lime, Bitter alla menta, Champagne).
Buona anche la proposta di cocktail analcolici: senza nessuna discriminazione, pensati e serviti come se fossero cocktail analcolici. Il Rosso Volante è pericoloso, perché avrete voglia di berne quantità spropositate. Con Seedipl Grove 42 (un distillato analcolico creato da una miscela di agrumi), Lampone e zucchero alla menta, quest’ultimo ruffiano assai.
Cinquanta – Spirito italiano: cosa abbiamo provato – food
Molto simpatico il menu, che si divide essenzialmente in due parti: “Morsi”, dove ci sono degli assaggi declinati in chiave italiana e “Qualche morso in più”, dove è possibile scegliere piatti più consistenti e dare vita al pasto.
Air waffle e brioche
Abbiamo optato per una selezione ridotta di antipasti da assaggiare: tempura di gamberone, ben fritto e dalla pastella abbastanza consistente, con essenza di bergamotto; un air waffle al the verde matcha, arancia candita, crudo di tonno rosso e maionese di alici; una notevole brioche al burro e curry, con crudo di gamberi di Mazara, zucca lunga napoletana e salsa Caesar (quest'ultimo promosso a pieni voti, un boccone gustoso.)
Pizza al padellino
Molto interessante la proposta delle pizze al padellino: la pizza al padellino è una specialità torinese, diffusasi enormemente nel Secondo Dopoguerra grazie alle migrazioni dal Sud. Un bel fenomeno di migrazione di ritorno, come mi piace chiamare queste cose. All’assaggio un trancio di cosacca, con ottimo pomodoro e sughetto come “fatto a casa” ed un bun ai cereali con coppa di maiale nero arrosto, arance candite, avocato e salsa bernese al cipollotto nocerino. Quest’ultimo, per quanto impegnativo, si è rivelato ottimo, oserei dire "il morso in più" migliore della degustazione. Da riprovare ancora, magari nella versione intera.
Bun ai cereali con coppa di maiale nero arrosto, arance candite, avocato e salsa bernese al cipollotto nocerino
L’esperienza complessiva da Cinquanta lascia molto soddisfatti e con la bella curiosità di capire in quali e quante forme si diramerà il concept; perché mi sa che siamo soltanto all’inizio di una bella storia.
Il resto sta a te: Lasciati andare.
Ti va?
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