Gastrocrazia? Obiettivo raggiunto. Roberto Di Pinto apre le porte del suo ristorante a tutti.
Recensione Sine Restaurant Gastrocratico di chef Roberto Di Pinto
Sine Restaurant
Viale Umbria 126, 20135, Milano
Degustazione a partire da 45 euro
Contatti/Prenotazioni
[email protected]
+39 02 3659 4613
Fb
La cucina, negli ultimi anni, è tornata ad essere uno dei grandi interessi degli italiani. Purtroppo non perché si sia riscoperta la nostra grandissima tradizione, ma, perlopiù, grazie ai reality show. Inondati di programmi di cucina gli italiani si sono riscoperti grandi critici e fini cuochi.
Purtroppo le critiche degli "esperti" non sono cambiate: porzioni minuscole a prezzi folli.
Si sa, appena si tocca il portafoglio, molti si tirano indietro.
Forse anche spinti da ciò, ma con intenti ben più nobili, grandi ristoranti hanno pensato di offrire degustazioni a prezzi vantaggiosi, spesso rivolte ai più giovani, per permettergli di conoscere questo magnifico mondo e abbandonare pregiudizi insensati.
Lo chef Roberto Di Pinto, con il suo Sine restaurant, sta provando ad estendere questa filosofia.
Roberto Di Pinto, chef e titolare di Sine Ristorante Gastrocratico
Roberto ha voluto aprire il suo ristorante all'insegna della gastrocrazia, per ritornare al pasto vissuto come momento di condivisione e convivialità.
Il Sine infatti propone una cucina ricercata, a prezzi competitivi, per cercare di avvicinare più persone a quello che è una dei pilastri della nostra cultura: la cucina.
Normalmente é possibile scegliere fra 3 menù degustazione da 45-65 e 95 euro, più la classica carta a prezzi però un po'meno "gastrocratici".
La sala del Sine
Lo stile di Roberto non può prescindere dal suo essere, una perfetta fusione fra la Campania, terra di origine dello chef, e la cucina del nord. Lo si nota in diversi piatti, soprattutto nel signature dish "Risotto Milano-Napoli": un ottimo risotto giallo con frutti di mare, che donano un'intrigante nota sapida al piatto.
Risotto Napoli - Milano
Non può ovviamente mancare una ampia proposta di pesce fra cui spiccano capesante e sgombro. Le prime, servite scottate su una purea di piselli con limone e wasabi, dove quest'ultimo ingrediente a mio gusto sovrasta un po' gli altri, molto interessante ed equilibrato invece lo sgombro. Il pesce viene lievemente marinato con salsa tzatziki, gelatina di rape rosse e salicornia dove le note lievemente dolci della gelatina ben si sposano con il sapore erbaceo della salsa e la sapidità del pesce, portando in bocca anche diverse consistenze.
La capasanta
Lo sgombro
Ben fatto anche un altro classico campano: la parmigiana. Non fritta, ma rivisitata nella presentazione e nella lavorazione, con l'utilizzo del carbone vegetale per riprodurre la pelle della melanzana, che risulterà genuina e intensa nel sapore.
La parmigiana
Pregevoli anche le portate di carne: perfettamente cotto il coniglio all'ischiana e ottimi i tradizionali, ma sempre dimenticati, bucatini di accompagnamento conditi con le interiora del coniglio.
Molto tenera la pluma iberica, anche se la nota piccante del ristretto è un po'troppo incisiva.
Più classici, ma non meno buoni, i dolci dove spiccano un golosissimo tiramisù e il flipper di cioccolato.
Conclusioni
Da Roberto Di Pinto si sta bene, una cucina golosa, diretta e ben eseguita servita in un ambiente moderno, curato e con un servizio attento e professionale, anche se a volte un po' lento. Contenuta, ma varia la carta dei vini dai rincari adeguati. Un pasto piacevole e dal rapporto qualità prezzo davvero interessante.
Gastrocrazia? Obiettivo raggiunto. Cosa si può chiedere di meglio per avvicinare nuove persone a questo fantastico mondo?
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