Farinati: le tradizioni domestiche napoletane incontrano i gusti "contemporanei"
menu natalizio farinati pizza and more a Casavatore (Na)
Via Roberto Bracco, 17, Casavatore (NA)
Tel: 081 17863268
Whatsapp: 379 1393307
Email: [email protected]
Giorno di chiusura: domenica
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Savoir faire mediatico nei fritti e tradizione casalinga di un borgo della cintura partenopea possono incontrarsi: lo testimonia in modo coerente l'esperienza dei "Farinati" nata pochi mesi fa a Casavatore.
Il locale è nato dall'idea di tre amici, Gennaro Del Buono, Giovanni Pianelli e Renato Ruggiero, che ne è il suo front-man, che fa leva sulla sua esperienza nel campo dei fritti.
Il richiamo alla tradizione è molto chiaro, dall'attenzione alla pizza storica, quella del Seicento, del Settecento e dell'Ottocento nelle sue varie declinazioni, ma anche ai sapori che erano comuni nella casa media partenopea di qualche decennio fa e che ora sopravvivono e sono tramandati ma, certamente, in meno contesti e forse con qualche variazione in più sul tema concessa rispetto a quanto non accadesse in passato.
Ben consapevoli dell'importanza di comunicare il proprio prodotto, i patron dei "Farinati" hanno scelto di organizzare serate a tema dedicate al variegato popolo della stampa e dei blogger, l'ultima delle quali, organizzata dalla giornalista Federica Riccio, nome noto in terra partenopea, ha avuto il suo focus sulle connessioni "cult" tra il mondo pizza e la tradizione natalizia partenopea.
Potrebbe essere questo un titolo proposto alla serata perchè, nella sostanza, la pizza (o, meglio, le pizze), storicamente esprimono un corollario della tradizione della Vigilia di Natale.
A cominciare, ad esempio, da quella di scarole, tipica del frugale pranzo del 24 Dicembre, di magra - per modo di dire - in vista della cena (comunque, anch'essa, opulenta ma dalle pietanze di mare e, almeno sulla carta, non troppo corpose).
Una regola non scritta della napoletanità che ha aperto il sipario su un altro classico: il tocchetto di casatiello, che seppur con qualche licenza poetica nel ripieno, appaga e, comunque, non stravolge.
Ma inverno nella tradizione partenopea non fa soltanto rima con questi piatti: c'è anche il soffritto, specie dopo il rito dell'uccisione del maiale, tipicamente a Gennaio, a fare da companatico alla pasta o in forma di zuppa forte, a seconda dei tempi, dei gusti e dei territori.
Un altro cult irrinunciabile, che Renato porta in tavola come condimento di una frittatina che sa fare breccia, forse anche più della cacio, pepe e tartufo, comunque ben eseguita.
E' poi la volta della carrettiera con la variazione sul tema del baccalà in tempura ad accompagnare i friarielli al posto della classica salsiccia.
Spazio, poi, al rutiello, nelle sembianze della "Pizza Nonna Michela" con ragù, melanzane, polpette, ispirata alla pasta al forno della domenica.
Chiusura in dolcezza con la classica pastiera napoletana dedicata a Mamma Anna. A Natale, del resto, c'è voglia di casa e famiglia.
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