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Igles Corelli contro Sorbillo -Il protagonismo è la vera specie infestante

Igles Corelli deluso dal protagonismo di Sorbillo per la pizza al granchio blu

Igles Corelli contro Sorbillo -Il protagonismo è la vera specie infestante

Una vera e propria guerra al granchio blu è quella che si sta combattendo nel Delta del Po.

Più si va avanti, più sembra che questa battaglia assuma l'aspetto di una guerra persa - così come l'ha definita lo chef Fabio Tammaro proprio su queste pagine - ma anche di un'utilissima esca per chi non vede l'ora di cavalcare onde del click facile.

Questo è il motivo per cui un grande protagonista della cucina italiana come lo chef Igles Corelli ha sentito la necessità di mettere il puntino sulla i di Sorbillo!

Igles Corelli contro Sorbillo -Il protagonismo è la vera specie infestante

Ma tranquilli! Vi spiego tutto ben bene e soprattutto ad un certo punto lascerò la parola a Igles Corelli.

L'emergenza "granchio blu"

Per raccontarvi (nel caso non lo sapeste ancora) cosa sta combinando il granchio blu, prendo in prestito le parole di un articolo de Il Post: "Da almeno tre anni i pescatori di vongole nella Sacca di Goro, una laguna nel delta del fiume Po, si sono accorti della voracità del granchio blu. Mangia qualsiasi cosa, con una particolare predilezione per le vongole su cui si fonda l’economia della zona. Non disdegna anche gamberi, piccoli pesci e altre specie di granchi che popolano le acque delle lagune dell’alto mar Adriatico. Fino a due o tre anni fa trovare un granchio blu nelle reti e nelle nasse era un evento curioso, per certi versi sorprendente date le notevoli dimensioni del crostaceo. Ma con il tempo la proliferazione di questo animale è diventata un grosso problema: ha invaso le lagune e non c’è apparentemente niente che possa fermarlo."

Il granchio blu è alloctono e vorace

Si può datare l'arrivo di questa specie nel mar Mediterraneo intorno alla metà del Novecento, prima in Tunisia e Algeria e poi nel mar Egeo, in Turchia, e infine nel mar Adriatico. Di fatti parliamo di un animale originario degli Stati Uniti che potrebbe aver viaggiato fino all’Europa nelle acque di zavorra delle navi mercantili. Ecco perché definito alloctono, termine con cui il biologia si indica una specie animale o vegetale non originaria della regione in cui vive.

Ecco, appunto parlando delle sue zone d'origine, il granchio blu vive solitamente a 30-40 metri di profondità e viene fatto preda da tartarughe, pesci e uccelli, ovvero predatori che mancano nelle nostre zone e che dunque non mettono un freno alla capacità spropositata di riprodursi che va di pari passo con la sua indole famelica che lo porta a nutrirsi con voracità del suo cibo preferito: le vongole! Anche se non disdegna cozze e molluschi fi ogni tipo, si cibano anche degli avannotti (i piccoli dei pesci) e anellidi.

Il cambio climatico e l'adattamento

Sicuramente il granchio blu ha dalla sua tanti "talenti", come dicevamo vive in profondità ma tollera molto bene anche condizioni diverse come i fondali bassi delle lagune salmastre e degli estuari dei fiumi; è una specie eurialina, cioè che sopporta ampie escursioni del valore della salinità, e per questo motivo ha continuato a riprodursi in modo massiccio nonostante le variazioni di composizione delle acque avute dopo l'alluvione dell'Emilia Romagna.Direi, per cui, che i talenti del granchio sono stati certamente sostenuti dalla grossa mano che l'uomo gli ha saputo porgere. Assumendo che tanti, troppi eventi e calamità stiano avvenendo a seguito del drastico - e sempre più evidente - cambiamento climatico... beh, non possiamo non prenderci una parte di responsabilità se intanto la natura fa il suo corso!

La Sacca di Goro: territorio d(')elezione

Dal 2008 la presenza del granchio blu è stata osservata in diverse regioni italiane: Puglia, Abruzzo, in Liguria, sulla costa orientale della Sicilia, in Sardegna e sul litorale romano. Nelle ultime settimane sembra che il granchio blu si sia moltiplicato a dismisura nella Sacca di Goro, in Emilia-Romagna, e anche nelle lagune del Veneto. Il territorio della Sacca di Goro è lagunare, trovandosi tra il Po di Goro e il Po di Volano, due diramazioni del Po nel suo delta, ed è in continua trasformazione per via delle correnti marine e della formazione di canneti. I fondali della sacca sono profondi in media tra i 60 e i 70 centimetri ed è separata dal mare da una striscia di sabbia chiamata scanno. Tutto ciò rende questa posizione l'habitat perfetto per gli allevamenti di vongole, cozze ed ostriche. Proprio per queste ragioni la Sacca di Goro vede allevamenti di vongole veraci che danno vita al 28% della produzione nazionale. Le vongole vengono allevate tra la terraferma e lo scanno, nelle zone dove l’acqua circola molto ed è ricca di fitoplancton di cui si cibano i molluschi.

Mi sembra dunque facile capire che la Sacca di Goro sia la versione terrena del Paradiso per il granchio blu e che difficilmente le aziende presenti sul posto riusciranno a sopravvivere con questi presupposti.

L'alieno divora cozze e vongole, la base dell'economia locale e miete molte più vittime di quante al momento riusciamo a vedere. Pensate che solo nella giornata del 9 agosto sono state raccolte una cinquantina di tonnellate. Gli allevatori contano danni di oltre il 50% delle produzioni, andando a minare un’economia di 100 milioni di euro.

Secondo i sindaci di Goro, Maria Bugnoli, e di Comacchio, Pierluigi Negri: "La presenza del granchio blu, con i danni gravissimi provocati agli allevamenti di vongole, ha innescato una vera e propria emergenza sia sui piani produttivo ed economico che sociale. Servono interventi e ristori, anche a seguito della richiesta di emergenza nazionale fatta al governo, per dare una prospettiva alle famiglie e alle imprese che vivono dell’economia dell’acquacoltura nel ferrarese."

L'idea di Igles Corelli

Igles Corelli contro Sorbillo -Il protagonismo è la vera specie infestante

Chef Corelli, che non ha alcun bisogno di presentazioni come professionista e come uomo, si è subito attivato affinché si potessero "agitare le acque". Alla fine sono queste le azioni che ci aspettiamo da chi ha davvero il "potere" per smuovere situazioni, energie e idee.Ebbene Igles Corelli si rivolge ai suoi amici e mette su in pochissimi giorni il piano: un evento da svolgersi il prima possibile che coinvolga grandi nomi della cucina in Italia e che sia una vera e propria macchina da guerra contro il granchio blu.

Ma ve la faccio spiegare da Corelli:

"Già a fine luglio mi era scattata la voglia di fare qualcosa affinché il mondo della cucina aiutasse gli allevatori, le aziende di Goro in qualche modo in questa emergenza data dal granchio blu. Decido dunque di coinvolgere qualche amico e di calare le reti in un progetto che ci veda tutti schierati nella preparazione di ricette che avessero alla base il crostaceo in questione.

Ebbene, immediata è la disponibilità di 6 chef, fiori all'occhiello della nostra gastronomia, uniti per preparare 6 ricette inedite che avessero il granchio alla base.

Gianfranco Vissani, Philippe Léveillé, Fulvio Pierangelini, Valentino Marcattilii e Salvatore Tassa. E ancora Marco Sabellico a curare gli abbinamenti vino!Avendo avuto responso positivo dagli chef, mi sono detto di aver bisogno di due riferimenti che si occupassero di street food e aperitivo quindi ho contattato Gino Sorbillo per una pizza con il granchio e Arcangelo Dandini per un supplì che avesse lo stesso ingrediente. Precisamente era il giorno 7 agosto quando ciò accadeva. E per essere ancor più scrupolosi erano le 21.15 quando ho scritto a Sorbillo per averne disponibilità e le 21.17 quando lo stesso Gino mi ha dato il suo ok.

Potete immaginare il mio stupore quando tre giorni fa mi si è presentata online la bravata di Sorbillo!!!

Igles Corelli contro Sorbillo -Il protagonismo è la vera specie infestante

Non è tanto l'operazione mediatica che ci ha montato su e non è neanche il fatto che abbia marciato su una idea non sua e non è nemmeno l'esclusività della ricetta in se stessa che non è nulla di nuovo dato che il granchio blu si mangia e viene cucinato non da ieri.

Piuttosto è la scorrettezza, il venir meno ad una parola data, la predisposizione ad arraffare tutto pur di cedere al proprio protagonismo!

Sono davvero deluso perché tutte queste ricette INSIEME avrebbero dovuto fare da scossone, sì, ma in primis avrebbero dovuto essere un corpo unico e compatto a scudo di professionisti, imprenditori e operai che vedono le loro aziende distrutte senza pietà a colpi di chele!

Ad ogni modo, sia chiaro: l'evento si farà e si terrà ad Ottobre a Goro ...ma a questo punto senza Gino Sorbillo,"

CHE STORIA!

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