Il panettone di Don Peppinu: la verità su Peppe Flamingo
Don Peppinu e Marzapani: il panettone tradizionale di Peppe Flamingo
In epoca romana la lingua dei fenicotteri era una vera prelibatezza. Scriveva Marziale (Xenia): "Le penne rosse mi danno il nome, ma la mia lingua piace ai golosi. E se la mia lingua potesse parlare?"
E gli rispondo io: "con la parola non è dolcissimo ma fa grandi cose con i panettoni!"
Ebbene sì, non sto parlando di un qualunque fenicottero con la grande lingua dalla superficie ruvida, bensì di Flamingo. Peppe Flamingo.
I fenicotteri sono noti per stare in equilibrio su una sola zampa, mentre stanno in piedi e si nutrono. Il motivo è che pare che così facendo riescano a conservare un maggiore calore del corpo visto che trascorrono gran parte del tempo in acqua ad osservare, attendere per la pesca e, dunque, questo tipo di comportamento riesce ad ottimizzare le energie, la fatica e la concentrazione al fine di riuscire a fare più cose e tutte bene nonché portare a termine i tre fondamenti della propria esistenza:
- nutrirsi bene, per cultura e per tutela del proprio piumaggio;
- mantenere alta la propria tradizione, con una scrupolosa selezione e un costante impegno nella comunità;
- investire nei rapporti, in quanto vivono in branco e quindi solo con lealtà e comunicazione si può avere risultato.
No, vabbè... questo è davvero il caso di dire nomen omen, perché questo quadro non può che corrispondere a Peppe!
Peppe Flamingo
- Chi?
"Quando sono nato, nel maggio del 1983, Don Peppinu si occupava già da ben 23 anni di gelato nei vicoletti di Modica Alta. Io non volevo fare il gelatiere, volevo diventare avvocato. Ma nonostante la laurea in Giurisprudenza a Roma, il richiamo della mia terra è stato più forte di tutto. Alla fine ho preferito i laboratori di gelateria alle aule dei tribunali."
- Cosa?
"Una delle cose più belle che la Sicilia ha, oltre l’arte, il mare, i profumi, gli isolotti, le spiagge, è di certo la pasticceria. Penso che siamo tutti d’accordo che la pasticceria siciliana non ha eguali in tutto il mondo! Le meravigliose tradizioni culinarie che sono state tramandate dalle donne, anzi se entriamo nello specifico sono state le NONNE. Anche perché tanti anni fa non esistevano le pasticcerie specializzate."
- Dove?
"La Sicilia è una delle terre più ricche di eccellenze d’Italia e quindi del mondo. Basti pensare agli agrumi, alle profumate fragole fino ad arrivare ai pistacchi e alle mandorle. Se c’è un’eccellenza agroalimentare, qui puoi trovarla. Ed è sempre dalla Sicilia che partono le migliori tradizioni dolciarie, il cannolo, la cassata, la granita ma anche il gelato stesso. La mia filosofia di produzione è figlia della nostra madre terra siciliana e degli insegnamenti di mio nonno."
- Come?
"Coerentemente con gli obiettivi di lungo periodo, i valori aziendali e le aspirazioni c'è indiscutibilmente la volontà di creare benessere nel territorio attraverso la ricerca, la promozione e l’uso di materie prime agricole di eccellenza ottenendo gelati e dolci dal gusto pieno ed inimitabile grazie alle ricette storiche tramandate dai nostri nonni."
Don Peppinu e Nonna Lina
- Perché?
"Lo scopo infatti resta sempre quello di essere un’azienda che dura nel tempo grazie ad una squadra di persone che condividono valori quali determinazione, responsabilità, disciplina, ambizione e reciprocità che ogni giorno si mette in gioco lavorando duramente insieme per esportare la cultura della tradizione dei dolci siciliani nel mondo portando gioia e felicità nella vita delle persone.
Insomma, se la Pasticceria più importante è quella siciliana, e se la Pasticceria Siciliana esiste grazie alle nonne, non possiamo che rifarci a loro e alla loro tradizione ogni qual volta pensiamo ad un dolce. Proprio per questo nasce poi Marzapani, il tributo a tutti quei dolci stupendi della tradizione siciliana onorando la memoria di mia Nonna Lina (moglie di Don Peppinu)."
Natale e Panettone: la comunicazione è tutto
Abbiamo rotto gli alveoli a Peppe Flamingo ed a quella che ci sembrava una comunicazione un po’ sbruffona e alquanto sensazionalistica dei suoi Marzapani e Don Peppinu.
Non potevo sorvolare su certe parole perché più leggevo e più mi era evidente che Peppe era stato ferito in una cosa più personale di quanto pensassimo. Ebbene la comunicazione dei suoi brand è farina del suo sacco, è intima, personale, numerica, efficacemente standardizzata, pungente, provocatoria al fine del marketing ma mai al fine della presa in giro. Insomma, beddi miei, è proprio Peppe che si applica a comunicare parola per parola rutto quanto è / sarà / vuole essere / cerca di diventare la sua azienda!
Si parlava di 79.209 tipologie di panettoni diverse ricavate dalla combinazione di 12 Ripieni (fino a 2); 6 Glassature; 5 Cremose; 7 Granelle (fino a 2). tutto ciò possibile perché "Marzapani per l’occasione diventerà un Atelier che produrrà su misura, appositamente per te, qualunque tipologia di Panettone tu voglia. Questo possiamo farlo per un motivo molto specifico: siamo veri artigiani, non produciamo centinaia di migliaia di pezzi come fanno i grandissimi nomi che ormai somigliano più alle industrie."
In realtà il tipo di comunicazione ci aveva colpito sulla scia di discorsi, molto più ampi, basati sull'enormità di clamorosi e sbalorditivi panettoni campioni per gusto, farcia, alveoli e chi più ne ha più ne metta! Il sensazionalismo glassato e candito proprio.
Ma anche associato alla spudorata messa in evidenza di un costo maggiore rispetto alla media e giustificato da:"Perché per noi non importa essere buoni, per noi conta realizzare il miglior dolce in assoluto della tua vita. Ecco perché certe volte costiamo 5 o 10€ in più dei Grandi Maestri pluripremiati, perché non siamo main stream, non siamo commerciali, lavoriamo a testa bassa dentro il laboratorio e non fuori in tv. Perché la nostra mission è “rendere felici le persone nel mondo grazie ai dolci siciliani. A te non rimane altro che scegliere tra il più economico, il più conosciuto, o il migliore. E il migliore lo trovi qui!"
[No, ma ditemi che lo amate anche voi con questo perenne tono come se stesse interpretando "futtitìnni" di Giuseppe Lodato]
Ci siamo capiti poco all'inizio, forse, ma ci siamo intesi da subito nelle intenzioni e nei modi perché Flamingo sarà infuocato per nascita fin dentro al midollo, dalla passionalità della sua terra alla fede nella sua storia. ma è anche un accorto divulgatore nonché un ascoltatore interessato e partecipe, un avveduto e diligente diffusore di spiegazioni.
Da bravi foodclubbers abbiamo parlato, discusso, ci siamo confrontati, abbiamo intuito che da entrambe le parti c’erano dei canditi da smussare, tant’è che dalla nostra chiacchierata è nata l’idea di scrivere un pezzo che spiegasse il foodcost del panettone (il suo).
E niente, alla fine voglio bene a Peppe perché tiene 'na gentilezza e una praticità, una voglia di fare e di mettersi in gioco che non si trovano facilmente in giro.
Come dice lui:“non siamo simpatici a tutti!” ed è vero eh, perché la sua quasi sfacciata convinzione mette in avvio le nostre barriere; eppure poi scopri che ti sta solo dicendo verità. Punto. E allora le barriere si abbattono e nasce la stima per chi si fa il culo senza delegare.
Eccovi il suo panettone tradizionale!
Lievito Madre gestito in Acqua, il cui ceppo originario ha oltre 100 anni soprannominato da noi “beddamattri”; farina di Grano Antico Siciliano Maiorca di tipo 1 macinata a pietra; nessun aroma chimico, solo vaniglia e scorzetta di agrumi siciliani.
Di un umido perfetto, il profumo sale non appena si fa leva sulla scatola, mandorle di una qualità incredibile, glassatura omogenea e fragrante (solo un po’ troppo zuccherina per me).
Ah… il modo in cui “fiocca” è da assegnargli il premio meteo dell’Aeronautica Italiana! Un impasto davvero ben prodotto, che non lascia alcun dubbio sull’intero processo di lavorazione: una struttura bellissima e di un colore caldo che, guardatelo, non vi serve manco il camino! La distribuzione di canditi e uvetta lascia intendere anche l’ottima cura della catena e della gestione.
Viene consigliato di scaldarlo ma io assaggio sempre a prescindere in tutte le versioni: personalmente l’ho preferito a temperatura ambiente in quanto la percezione della dolcezza è minore.
Devo precisare una cosa: la scatola di latta, tutto il packaging, la brochure, la lettera di presentazione… Sono poesia!
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