INCARNE SPEAKEASY... QUEI BRAVI RAGAZZI...
A Bonferrato c'è Incarne Speakeasy, il locale fuori dagli schemi dei fratelli Mirko, Orfeo e Pietro Brentaro
Incarne Speakeasy
Via G. Mazzini, 56 Bonferrato (VR)
Tel: 0456113302ùù
Email: [email protected]
Menu alla carta : 50/60 euro
Chiuso il martedì.
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Il mistero, si sa, genera meraviglia… soprattutto quando ci si imbatte in qualcosa di decisamente fuori dagli schemi.
È più o meno quello che si prova quando si arriva a Incarne Speakeasy, ristorante aperto da circa un anno e mezzo a Bonferraro, piccola frazione nella campagna veronese, nota per aver dato i natali al celebre pilota Antonio Ascari.
Qui, tre fratelli, Mirko, Orfeo e Pietro Brentaro hanno deciso di aprire il loro locale sopra la storica macelleria di famiglia, aperta ben dal 1981. I primi due, dopo aver maturato esperienze internazionali rispettivamente con Alain Ducasse a Parigi e Michel Roux a Londra, sono i responsabili della cucina, Pietro (anch’egli con un trascorso tra il Regno Unito e gli Stati Uniti), è il sommelier e maître.
Incarne Speakeasy - i proprietari, i tre fratelli Brentaro: Mirko, Orfeo e Pietro
Quindi l’idea, come suggerisce il nome, è quello di assurgere la carne a “focus” della proposta ristorativa; tuttavia, come si vedrà in seguito, non siamo di fronte ad una steakhouse/bisteccheria né tantomeno ad una macelleria con cucina.
Inoltre, la volontà è quella di ispirarsi agli Speakeasy: in origine esercizi commerciali nati nel periodo del Proibizionismo negli Stati Uniti dove si vendevano illegalmente bevande alcoliche, oggi moda legata ai secret bar, fenomeno di grande espansione e successo nelle grandi città.
Incarne Speakeasy - porta d'ingresso
Gli Speakeasy degli anni ’20 si nascondevano nei retrobottega dei negozi più improbabili
(mercerie, drogherie, case private) ed erano un passaggio segreto verso un mondo di alcool, musica e donne di facili costumi.
Qui invece, accanto ad una macelleria di provincia, c’è una porta d’ingresso che richiama quella di una cella frigo e un’evidente insegna al neon rossa; una volta suonato il campanello, si apre un piccolo ascensore che ha il compito di portarti al primo piano, dove si trova il ristorante.
Incarne Speakeasy - sala
L’arredamento è volutamente studiato per ammaliare!
Una prima sala che ricorda lo stile Rockabilly (come la musica in sottofondo): forti contrasti (i divanetti american style, le pareti color ottanio, le lampade sospese).
Incarne Speakeasy - dettaglio sala
Una seconda sala, dove si trova la cucina completamente a vista, che strizza l’occhio ai nightclub degli anni’20: le pareti scure, i pesanti tendaggi, un unico neon con sagoma perimetrale al soffitto.
Incarne Speakeasy - seconda sala
In comune il pavimento a scacchi bianco e nero, i maestosi drappi rossi e i dipinti ispirati a Fernando Botero ai muri. Vi è anche la possibilità di sedere al bancone (che diventa così chef's table), così da avere vista diretta sul lavoro degli chef.
Incarne Speakeasy - dettaglio bancone / chef's table
Incarne Speakeasy - dettaglio cantinetta
È ovvio che, date queste premesse, il vero rischio era che l’offerta culinaria non fosse all’altezza della bellezza dell’ambiente creato.
Il Menù è decisamente ristretto (5 antipasti, 4 primi, 4 secondi) e inevitabilmente propone piatti comunque legati al mondo della carne (oltre alla macelleria i fratelli sono titolari anche di un’azienda agricola con un loro allevamento).
Il benvenuto della cucina è un assaggio di carpaccio di fassona piemontese servita su di un coreografico grande osso, accompagnato da un brodo di carne tradizionale.
Incarne Speakeasy - il benvenuto: carpaccio di fassona piemontese e brodo di carne
Gli antipasti scelti valorizzano certamente un’eccellente materia prima, ben bilanciata dalle preparazioni che non intaccano in alcun modo la bontà della carne.
Incarne Speakeasy - carpaccio: manzo, baccalà e beurre blanc
Incarne Speakeasy - svizzera cruda di macinato e olive
I primi sono gustosi e appaganti.
Il risotto è mantecato alla perfezione e il sapore delle animelle ben bilanciato con il caprino e la nota tostata della melanzana.
Incarne Speakeasy - risotto melanzana bruciata, caprino e animelle
La pasta fresca, poi, è di ottima fattura e il ragù di pecora svela un gran carattere, gustoso e saporito.
Incarne Speakeasy - tagliolini al ragù bianco di pecora e polvere di ginepro
Per secondo scegliamo di dividerci la Suprema di pollo alla Rossini ed è forse il miglior piatto della cena:
il pollo è succulento, la cottura a puntino, il foie-gras ben dosato e il tartufo di buona qualità. Una ricetta semplice (ma non banale) che strizza l’occhio ai grandi classici della cucina europea ma soprattutto che ben sottolinea le capacità degli chef.
Incarne Speakeasy - Suprema di pollo alla Rossini, tartufo, foie gras e mashed potatoes
I dolci, nella loro linearità, sono tecnicamente ben eseguiti seppur forse meriterebbero un maggior coraggio.
Incarne Speakeasy - sorbetto all'uva fragola
Incarne Speakeasy - lemont tart
La carta vini è ridotta ma non mancano proposte interessanti.
Alla fine, abbiamo scelto di affidarci agli abbinamenti suggeriti dal gentile Pietro: un calice per ogni portata che si è rivelato comunque azzeccato, soprattutto nella scelta di un piacevole Crémant di Borgogna dal perlage fine e persistente.
Incarne Speakeasy - Crémant de Bourgogne Brut Baron Auguste
Incarne Speakeasy - Chianti Superiore Castello Trebbio
Incarne Speakeasy - Canoso Segno Cabernet Sauvignon
Il servizio è stato decisamente premuroso e cordiale e il conto si è attestato sui 70 euro a persona.
Per concludere...
si può affermare che la strada intrapresa è certamente giusta. Al netto della semplicità dei piatti e di qualche piccolo aggiustamento che potrà avvenire nel tempo (una scelta maggiore di tagli nei secondi, anche più pregiati; una proposta di dolci meno scolastici), non si può non apprezzare una cucina e un servizio altamente professionali, soprattutto a ben guardare la tenera età dell’intero staff.
La cucina a vista di fronte alla sala permette poi di godere degli armonici movimenti della giovane brigata (quasi si partecipasse ad una cena di Hell’s Kitchen Italia, ma senza urla e strepiti).
Tirando le somme, la cucina di Incarne Speakeasy non sfigura per nulla! Al di là delle magie ipnotiche e accattivanti degli arredi nonché della trovata (“furbata?”) dell’ingresso “segreto”, “quei bravi ragazzi” hanno studiato e sanno il fatto loro. Pochi piatti, semplici ma tecnicamente ben eseguiti, cura dei particolari, valorizzazione dell’ingrediente e tanta passione.
L’inizio, si sa, è la parte più importante del lavoro e chi ben comincia…
Incarne Speakeasy - scorcio sala
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