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La Marinella: vira verso Oriente con Alberto Amatruda ed il suo fine dining

Sant'Agnello (Na) - l'arrivo di Alberto Amatruda a La Marinella

La Marinella: vira verso Oriente con Alberto Amatruda ed il suo fine dining

La Marinella

Spiaggia San Francesco, Piazzetta Marinella, 12, 80065 Sant'Agnello NA
Tel: 081 807 5674
Email: rist@lamarinellasorrento.com
Chiusura: domenica sera e lunedì il ristorante fine-dining
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A distanza di sicurezza dai grandi numeri di Sorrento c'è Sant'Agnello,

una cittadina da "belle époque" per eccellenza dove si respira ancora l'atmosfera di una Penisola d'altri tempi. E sembra quasi si soffra meno il caldo con l'aria pulviscolare e la sospensione sahariana di questi giorni a offuscare e rendere più torrido il sole partenopeo.

In una caletta cittadina c'è la "Marinella",

storica realtà della famiglia D'Esposito, una delle più antiche realtà operanti nella balneazione della zona, sulla spiaggia della cittadina della Penisola, cui si accede attraverso un'ascensore o - per i più pazienti - una scalinata interamente ricavata nei contrafforti di tufo che si specchiano nella piccola e graziosa baia che ha al suo fianco Sorrento e di fronte il Golfo di Napoli sormontato dalla sagoma del Vesuvio che, visto da questa prospettiva, appare più mastodontico e rassicurante di quanto non sembri, invece, parafrasando Leopardi, "sterminatore" e dirompente osservandolo dai paesi che ne cingono il cratere.

Qui le famiglie nobiliari che frequentavano la Penisola - a cominciare dai Crawford - si recavano per godere del mare sin dai tempi in cui la balneazione era davvero di nicchia: ancora oggi la spiaggia è attiva e conserva una clientela consolidata ma senza eccessi in termini di numeri: del resto, l'accesso non è da una strada principale e non tutti conoscono quest'angolo relativamente nascosto della Penisola.

La Marinella: vira verso Oriente con Alberto Amatruda ed il suo fine dining

A pranzo la ristorazione si presta maggiormente alle esigenze di una clientela prevalentemente balneare, con piatti semplici ed espressamente legati alla tradizione.

A cena, si sale al piano superiore, su una terrazza sospesa tra i contrafforti di tufo e la piccola caletta, per sperimentare la proposta di fine dining lanciata con più decisione a partire da quest'anno:

ci è sbarcato, infatti, da qualche mese, Alberto Amatruda,

con la discrezione che lo caratterizza, senza inchinarsi troppo alle consuetudini della mediaticità che un palcoscenico come quello della Penisola inevitabilmente, porta con sé. Del resto, lo ha fatto anche nelle sue precedenti esperienze sulle due Costiera, da entrambi i versanti dei Monti Lattari.

Nella cucina fronte mare si è innestata una brigata giovane ma non priva di esperienza: sous chef il napoletano Alessandro Acone e i capipartita Antonino Giusti, Andrea Russo, Emanuele Petrella, Vincenzo Cirillo e Jonathan Lombardi; il maitre Antonino Fattorusso; la sommelier Chiara Esposito.

La Marinella: vira verso Oriente con Alberto Amatruda ed il suo fine dining

I percorsi degustazione esperienziali:

“Experience”, con un prezzo oscillante tra gli 80 ed i 120 euro, interamente a cura dello chef, “Tritone”, che riunisce principalmente sapori del mare, tra tradizione partenopea, emozioni costierane e suggestioni orientali (polpo fumo, mischia francesca, Rolls di spigola e omaggio alla Costiera). “Un giardino al mare”, più semplice e discreto, è, invece, la carta che fa planare sul mare del Golfo i sapori della terra locale, dal rosti di patate al risotto all’agrume Sorrentino, alle verdure dell’orto, al tiramisù.

Ad affiancare le degustazioni, c’è una carta ampia illustrata da Giuseppe Russo e Luca De Soricellis, e, ovviamente, incentrata su una proposta di mare ma senza dimenticare ben più di qualche evocazione che sa spaziare decisamente oltre i confini del territorio.

Interessanti gli starters, a cominciare da un dolce scampo crudo ravvivato dalla composta acidità del gazpacho di fragole, pomodorini e caviale.

La Marinella: vira verso Oriente con Alberto Amatruda ed il suo fine dining

Ma, come anche nelle sue esperienze precedenti tra le due Costiere, prima al Miramalfi, poi allo Stone, continua ad essere ricorrente il tema del viaggio. Come quello tra Europa e Sol Levante passando per le Ande: la ceviche di pesce bianco assume ancor più vitalità con il cantalupo bollito, il melone giallo marinato allo zafferano, stuzzica e colpisce con lo jalapenho, la cipolla rossa in osmosi, riporta a Napoli e fa di nuovo volare verso un orizzonte lontano con il pane liquido a forma di corallo ed il brodo dashi al limone Sorrentino.

In abbinamento: Franciacorta cuvèe monogram blanc de Relax, sboccatura 2022.

In carta c'è poi il manzo per chi vuole sfidare il ricco ventaglio di proposte di mare, in forma di tartare con salsa Caesar e i capperi in fiore, fino alla classica selezione di crudi per chi meno ha la tendenza ad avventurarsi e punta a restare entro confini rassicuranti.

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Proprio come chi, tra i primi, sceglierà forse una generosa mischiafrancesca, la pasta mista con i totani e le patate, per ricondursi idealmente con la mente nella non lontana Praiano. Un piatto godurioso, fondato su un abile gioco di consistenze che trasmette, al contempo, senso di casa e voglia d'innovare: con lo stufato di totano, la spuma di patate, la polvere di prezzemolo ed il suo olio, e, la vellutata all'aglio nero a dare un tocco arcaico.

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Pescato protagonista tra i secondi: ecco, ancora il binomio con gli agrumi della Costiera a valorizzare un grande classico di Amatruda, il roll di spigola in pane panko.

Si prosegue abbinando un Gavi di Gavi Grande 2022 Beni di Batasiolo.

Ma la scelta ricade sul rombo con melanzane in variazione e umeboshi.

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L'anima terragna riaffiora nell'agnello in crosta di erbe, cialdina di arancia, vellutata di carote e menta e riduzione di albicocca, e maionese di alici.

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Si vira verso la chiusura, a cura della pastry chef "di famiglia", Ilaria D'Esposito, figlia dei titolari, con un predessert affidato ad un crumble al pepe sorbetto al mango e polvere di olive nere.

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Sa d'inizio estate il dessert: mousse di yogurt di gelsi, gelèe di vodka e pesca in un piacevole equilibrio.

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Saluti finali affidati alla piccola pasticceria: ecco che si avvicendano un classico bacio di dama, una croquelin al cioccolato con cremoso al 75% di cacao, ed un piccolo pasticciotto crema e amarena.

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