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Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

Napoli, al Vomero Opera Restaurant con lo chef Raffaele Campagnola

Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

Opera Restaurant

Via Simone Martini, 2/4 - 80128, Napoli
Tel: 081 048 0758 – 338 6847227
Email: [email protected]
Aperto tutti i giorni a cena, il Sabato anche a pranzo. Chiuso la Domenica.
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Qual è il misterioso meccanismo che ci fa andare a cena in un posto anziché in un altro?

E perché una sera ne scegliamo uno e un’altra volta andiamo da tutt’altra parte?

Lo facciamo seguendo un processo complicato, in cui si sommano componenti razionali e stimoli emotivi, gli stessi che tanti esperti di neuromarketing si sforzano di decodificare, ma che (per fortuna) nessuno di loro riuscirà mai a tradurre in una vera e propria formula matematica.

Le componenti razionali, che sono certamente più semplici da analizzare, sono le valutazioni di carattere generale, come quelle sulla qualità del cibo e del servizio (frutto a loro volta di esperienze dirette o di sentito-dire da fonti ritenute affidabili: amici, guide, ecc.), sul prezzo che ci aspettiamo di pagare o sulla distanza dal luogo in cui ci troviamo.

Altro sono le componenti emotive, che dipendono essenzialmente dalla nostra attitudine del momento: una “voglia” particolare, il tipo di persone con cui andremo a cena e quelle che incontreremo in quel locale, quanto desiderio abbiamo di sperimentare cose nuove o di recuperare memoria di sensazioni antiche, e tanto altro.

Semplificando molto, si può dire che ognuno di noi compie la sua scelta o perché si aspetta di essere sorpreso da uno o più effetti speciali (il cosiddetto “effetto wow”, che può derivare sia da ciò che si mangia che da altro), oppure perché suppone di poter godere dell’atmosfera giusta per passare un paio d’ore in un clima confortevole.

A Napoli, nel cuore del quartiere Vomero,

ma defilato quanto basta dal caos dei luoghi della movida e delle vie più commerciali, c’è un posto dove sembra proprio che si sia posta una attenzione particolare nel progettare e realizzare un’offerta enogastronomica perfettamente coerente con questo secondo tipo di aspettativa.

Si chiama Opera e dispone di una trentina di coperti, distribuiti fra una sala al pianterreno ed un più riservato corridoio al piano superiore, a cui si accede attraverso una scala disegnata con molto gusto.

Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

L’elemento architettonico che caratterizza il ristorante è la scultura metallica che troneggia al centro della sala e rappresenta una sorta di albero della vita illuminato, un po’ come quello che caratterizzava l’Expo 2015 di Milano, sul quale vegeta del muschio naturale: tutti elementi che contribuiscono, assieme ad un intelligente apparato di luci soffuse e ad un bancone bar dal design ricercato, a rendere gradevole ed elegante la permanenza ai tavoli.

Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

La cucina è affidata all’esperto Raffaele Campagnola, 36 anni, già per diversi anni sous-chef di Gianluca D’Agostino allo stellato Veritas di Napoli.

Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

La proposta gastronomica del locale è ampia e diversificata, con ben 3 menu degustazione: c’è il Vita in Agris, composto da 4 portate e centrato su ortaggi e carne, sapientemente abbinati, il Mediterraneum, di altrettante portate ma di intonazione marinaresca, e c’è infine l’Opera Omnia di 7 portate, che è un po’ la sintesi dei primi due.

La carta dei vini comprende oltre 100 etichette, di tutta Italia e non solo, con una attenzione particolare per le piccole cantine di pregio, specie per quelle che rifuggono dall’uso di prodotti chimici lungo tutta la filiera.

La nostra degustazione

è iniziata con una bella, buona e delicata Ombrina marinata in salsa di soia, mozzarella di bufala, pane croccante, insalata di misticanza e centrifugato al cetriolo, ottimamente abbinata al marchigiano Accadìa InFermento 2020, uno spumante di grande e piacevole complessità, soprattutto olfattiva, che smentisce quanti mostrano ancora qualche scetticismo sui cosiddetti “vini ancestrali”.

Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

Il piatto successivo è stato la tappa che sembra sia ormai obbligata per qualunque chef che desideri dare dimostrazione delle proprie abilità tecniche, anche a costo di sfidare coloro che (come il sottoscritto) non amano particolarmente né il gusto né la consistenza di questo prodotto: un Uovo poché, vignarola, fonduta di provola e tartufo nero, servito in abbinamento con un Pinot Grigio Collio DOC 2021 di Edi Skok, una piccola cantina che riesce a tirar fuori da quest’uva un vino che non ti aspetti, dal colore e dal corpo molto più carichi del consueto e con una nota sorprendente di nocciola.

Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

È stata poi la volta di una Mesca Francesca, piselli, limone e riccio di mare: un piatto molto fresco, anche se forse un po’ troppo complesso per consentire al riccio di esprimere al meglio il suo gusto delicato.

L’abbinamento suggerito è stato con un Tenuta Valle delle Ferle, Murgentia Bianco, IGT Terre Siciliane, 2020.

Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

Dopo un assaggio di Mezzi paccheri, ragù di seppie, peperoncini verdi e datterini, accompagnato da un Rossovermiglio, Fiano del Sannio DOC, 2016, è stata la volta di un piatto particolarmente gustoso e ben equilibrato, cotto in modo esemplare: il Petto d’anatra, bieta e salsa ai frutti rossi.

Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

Qui il maître Riccardo Abbruzzese ha proposto un abbinamento ardito: quello con un aromatico Tè Pu'Er Shengpu, Gu Shu, raccolto primaverile 2017, preparato e servito al tavolo con le tradizionali tecniche cinesi, opportunamente semplificate per essere coerenti con i tempi di servizio del piatto.

Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

Una esperienza originale, di quelle che nel tavolo danno puntualmente il via al confronto tra commensali, fra chi su un piatto del genere ritiene insostituibile un calice di rosso ben strutturato e chi invece non disdegna affatto di accompagnarlo con un infuso e con un rito tipico di luoghi dove il consumo di carne d’anatra è molto più comune che da noi.

Opera Restaurant al Vomero, Napoli: progetto di atmosfera

Due infine le proposte per il fine pasto: una Cheesecake ai frutti rossi, meringa, sablé croccante e gelato al limone.

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Oppure una Bavarese al cioccolato bianco, composta di albicocche disidratate e madaleine al basilico.

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