SAPIDUS IN FRATTAMAGGIORE – CONNUBIO FRA BISTROT E PIZZERIA GOURMET
Frattamaggiore, Interessante la proposta del “fine-dining diner” Sapidus, di recente apertura
Sapidus
Via Carditello, 13 Frattamaggiore (NA)
Tel: 081177804
Aperti dal martedì alla domenica: pranzo e cena.
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Una riuscita ibridazione fra un english bistrot, con colori vivaci informati ad un mood caldo ed accogliente, ed un diner americano un pizzico retrò,
grande il risalto conferito alla duttilità delle preparazioni, ivi includendo l’elaborazione di pizze creative con forno elettrico.
Questo il sostrato fondativo di “Sapidus”, aperto lo scorso Novembre, nella vivace ed accogliente Frattamaggiore, periferia Nord di Napoli: età media dei soci di neanche trent’anni, Aniello Amoruso addetti ai lievitati e pizzaiolo, Gabriele Del Prete chef executive e Raffaele Imperioso maitre e sommelier.
LA LOCATION
Rifulge il modernismo dell’allestimento, con un bancone prospiciente l’ingresso ancora in fase di rifinitura, una interessante carta dei vini allestita da Imperioso – al bando eccessivi campanilismi e auto-referenzialità, qualche lungimirante apertura al mondo dei biodinamici – ed una mise en place di scarna essenzialità, con sedute ampie e comode.
Apertura estesa a pranzo e cena, in linea con la filosofia teorica dell’impianto, bella l’idea delle “jam-session” fra cucina e reparto pizzeria, con modificazioni mensili alle pizze, mutuando gli ingredienti ed i topping dai piatti proposti nel menù principale.
LA PROPOSTA
Interessante il lavoro profuso per sottrazione nell’ideazione dei piatti, partendo dalla tradizione regionale, con apporti di gusto originali, senza sbavature né eccessi, ed influenze orientali e fusion.
Antipasti divisi in “terra e mare”, con selezioni di formaggi e salumi d.o.p. regionali, seafood come nell’insalatina di mare tiepida con verdure in agrodolce, la tagliatella di calamaro, senza tralasciare il pesce azzurro.
Fra i primi notabile la pasta fresca, ma anche risotti e piatti della tradizione; fra i secondi selezione di carne nazionali (come la pancia di maiale cotta a bassa temperatura) e quelle internazionali, il pescato fresco di stagione, senza dimenticare i pani freschi, e la selezione di olii E.V.O., abbiamo prescelto l’Ortuso, biologico dell’omonimo azienda, con sede in Campobasso.
Originale l’angolo della “pizza a 4 mani”,
dicevamo, improvvisazioni a mano libera frutto della sinergia fra chef e pizzaiolo, da menzionare la “risotto alla milanese” con pulled di ossobuco, chips di riso allo zafferano, fonduta di parmigiano reggiano, e la “Sapidus”, con crema di patate alla vaniglia, fonduta di toma piemontese, tartare di fassona all’erba cipollina, provola affumicata, senza dimenticare quelle tradizionali.
LA DEGUSTAZIONE
Passando alla degustazione, iniziamo dall’appetizer, “carpaccio di fassona piemontese con salsa tonnata, capperi e nocciola” – bello ed elegante l’impiattamento, per una carne sapida e gustosa.
A seguire il “salmone marinato, con verdure a ghiaccio e maionese alla barbabietola”, in pairing il Cremant De Loire Brut A.O.P. Villebois, interessante blend di Chardonnay, Chenin Blanc e Cabernet Franc.
Riguardo il reparto pizze, assaggiamo la “polpessa”, con pomodoro di Casa Marrazzo bio schiacciato a mano, polpo scottato al rosmarino, polvere di olive nere itrane, polvere di capperi, maionese di polpo, olio al prezzemolo e basilico.
Su questa e sul successivo primo – di sicuro un signature dish”, tortello home-made ai gamberi viola con salsa ai crostacei e fonduta di parmigiano reggiano, di grande equilibrio e giustapposizione di sapidità – viene proposto in pairing il Trento D.O.C. Millesimato Rosè Revì, annata 2018, metodo classico con prevalenza di Pinot Noir, perlage fitto ed elegante, all’olfatto eleganti note di fragoline di bosco, con venature speziate.
Si conclude con il dessert “cannolo di cioccolato al latte con mousse di cioccolato bianco e riduzione di passion fruit”, dalla dolcezza assolutamente non stucchevole, in abbinamento l’amaro di arancia rossa di Sicilia IGP “Amara” dell’Agricola Rossa, un vero e proprio sorso di Sicilia.
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