Fase 2, Antonino Cannavacciuolo punta su take away e delivery con una linea di piatti ad hoc
In tempi di Fase 2 anche la cucina stellata di uno chef come Antonino Cannavacciuolo sceglie di utilizzare una modalità inedita per raggiungere il pubblico. Così i due Bistrot del popolarissimo chef (quello di Novara aperto dal 2015 nello stabile del Teatro Coccia, e quello di Torino, varato nel 2019 a due passi dalla chiesa del Gran Madre, sul lungo Po) hanno lanciato in questi giorni il servizio di consegna a domicilio e di take away.
"Il Bistrot di Torino offre servizio delivery e take away ed è possibile scegliere tra il menù dello chef a 55 euro oppure le singole portate à la carte. Il Bistrot di Novara offre solo consegne a domicilio, in città e in alcuni comuni limitrofi. È possibile ricevere a casa sia delizie dello street food a partire da 2 euro, ma anche un primo ravioli del plin alla piemontese dal costo di 14 euro. Tutti i dolci costano 5 euro ed è possibile ordinare anche le bevande. Non ci sono notizie certe invece per la riapertura della splendida Villa Crespi, il ristorante di lusso di Orta San Giulio."
Cinzia Primatesta, moglie e manager dello chef napoletano, spiega che "la cucina non è solo tecnica, creatività, e conoscenza delle materie prime, ma è un pilastro della ristorazione che deve saper leggere ed interpretare le contingenze storiche unitamente ai desideri ed alle aspettative della clientela. Certo i piatti serviti al ristorante non possono essere proposti tal quali per l'asporto oppure il delivery per motivazioni meramente tecniche, di architettura del piatto e di temperature. Dobbiamo creare una linea di piatti ad hoc - così come abbiamo fatto - proposte che possano risultare facilmente leggibili, buone, fresche e naturalmente rispondenti alla nostra tradizione mediterranea."