Ristoranti chiusi dalle 23 (se non alle 22) nel prossimo decreto? Ingiustificata punizione.

Foodclub.Itlun 5 ott 2020

Ristoranti chiusi dalle 23 nel prossimo decreto? Ingiustificata punizione.

Senza voler sottovalutare il crescente numero di casi nel nostro paese, bisognerebbe analizzare lo scenario con lucidità e attuare misure, si di contenimento, ma non di distruzione dell'economia di attività già sull'orlo del baratro e che provengono da mesi difficili.

Oggi le terapie intensive delle varie regioni si sono svuotate ed è ovvio che non bisogna attendere che si riempino di nuovo per intervenire, ma provare a trovare una via media che consenta controllo ed efficienza sarebbe consigliabile per il benessere attuale e futuro del paese.

L'ipotesi paventata, che trapela in queste ore sul prossimo decreto, sulla possibilità di obbligare alla chiusura bar, ristoranti e pizzerie alle ore 23 se non alle 22 è totalmente sbagliata. Perché sarebbe un'ingiustificata punizione?

Perché in questi mesi le attività di ristoro hanno dimostrato di saper accogliere i clienti in sicurezza mostrando un livello di organizzazione e gestione dei flussi lodevole, di saper stare alle regole. Ad oggi, nonostante il monitoraggio e tracciamento dei commensali, non si hanno notizie di focolai da coronavirus esplosi al ristorante, il comparto della ristorazione andrebbe incoraggiato e non definitivamente affossato dopo mesi di magra forzata. Attività che per seguire le giustissime norme sul distanziamento sociale hanno più che dimezzato i loro coperti e quest'ora serale in più, per gestire il ricambio dei tavoli e un secondo turno di servizio, risulta essere FONDAMENTALE.

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