Un hub per produrre e consegnare ogni giorno 30.000 impasti ai 60 locali: “da Pino” si fa grande
Cosa vuol dire essere una grande pizzeria e fare una grande pizza? Dal punto di vista dell'artigiano potrebbe significare fare un prodotto di eccelsa qualità, servirlo e cuocerlo bene e avere una clientela soddisfatta, se invece lo guardiamo dal punto di vista imprenditoriale (cosa sono i ristoranti se non attività commerciali?) è sicuramente far crescere il proprio business, vendere molto e garantire una qualità riconoscibile ai propri clienti: questo è quello che vogliono fare per le 60 pizzerie "da Pino".
«Vogliamo realizzare una struttura che produca dalle 20 mila alle 30 mila palline d’impasto per la pizza al giorno» segue l’amministratore delegato, «da distribuire in tutti i nostri locali, siano pizzerie classiche che take away. Ma oltre a questo all’interno del polo verranno cucinati gli ingredienti elaborati per il condimento delle pizze e quant’altro serva ai locali»
Un hub da 5mila metri quadrati, un investimento di 5 milioni di euro per, 60 tra pizzaioli e cuochi a lavoro per centralizzare e produrre con una qualità unica e riconoscibile le 30.000 palline di impasto ogni giorno vendute nei locali dell'insegna padovana.
«Guai a chiamarla industrializzazione» ammonisce subito l’amministratore delegato della società, Francesco Giordano, figlio di Giuseppe, «il filo conduttore di tutto resta sempre e comunque il fresco, il prodotto artigianale di qualità, quello che stiamo preparando è un salto di qualità operativo e organizzativo».
Riproducibilità, questa è la parola chiave dell'iniziativa, da qui l'idea di centralizzare produzione e distribuzione. L'azienda già da qualche anno si avvale di un proprio centro produttivo, ma ora è arrivato il momento di guardare oltre e puntare all'espansione con un hub che possa produrre e garantire gli impasti per la totalità dei punti vendita. La ricetta dell’impasto sarà quella che da sempre è garantito nei locali della catena, Il resto tutto mestiere, acquisito e poi insegnato in una azienda che pur milionaria vuole restare familiare, ma soprattutto artigianale.
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