Conte all'assemblea Fipe: nuovi aiuti alla ristorazione. Stoppani denuncia "siamo troppi"
Assemblea Fipe. Conte annuncia nuovi aiuti ai ristoranti
Durante l’assemblea pubblica online della Fipe, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il presidente della Fipe Lino Stoppani hanno avuto modo di esprimersi e confrontarsi, dando anche qualche stimolo di riflessione ma in particolare molte risposte.
Il presidente Conte è intervenuto con dichiarazioni hanno voluto spiegare ed essere di supporto a tutto ed a tutti, a maggior ragione sciogliendo i nodi ed i dubbi che sono stati sempre più sollevati dagli operatori della ristorazione. È stata, infatti, sottolineata la contraddizione che esiste tra gli assembramenti sui mezzi di trasporto pubblico e le restrizioni che hanno portato alla chiusura (di nuovo) forzata di gran parte degli esercizi.
Il premier, durante l’assemblea, ha dichiarato: “So che dopo l’adozione dei protocolli per il distanziamento che avete rispettato in maniera rigorosa, siete rimasti delusi dalle misure restrittive ma credo che tutti ci rendiamo conto, dopo questa ondata di pandemia così violenta, che i protocolli non sarebbero stati sufficienti: saremmo stati tutti travolti. Da qui la necessità delle nuove misure restrittive e delle limitazioni alla socialità”.
Conte ha sottolineato ancora una volta quale fosse la prima necessità del governo: contenere i contagi. E come farlo? Si può solo attuando limitazioni sulla socialità e sugli incontri. Ed è fuori da ogni dubbio che bar e ristoranti sono catalizzatori per la socialità, per lo stare insieme.
Il fatto che nei luoghi pubblici come i locali del settore ristorazione si attivino focolai inconsapevoli non è colpa degli stessi, non è controllabile più o meno in una fascia oraria. Semplicemente bar e ristoranti sono luoghi in cui ci si incontra e si incrocia inconsapevolmente ciò che è avvenuto prima e che avviene dopo.
“C’è un disagio diffuso sociale e anche psicologico da parte di tanti cittadini e operatori economici ma dobbiamo tenere conto di una cosa: quanto più rapidamente riusciremo a contenere il contagio, tanto più rapidamente potremo ridare la fiducia necessaria a ripartire”- ha continuato il presidente Conte.
E per poter pensare ad una ripartenza non si può far altro che pensare anche ad un sostengono economico a tutte queste aziende in difficoltà. Bisogna essere lungimiranti perché la pandemia, l’emergenza non danno effetti e conseguenze solo a breve termine. Ci vuole e ci vorrà un grande impegno per sostenere economicamente il settore: aiuti nel tempo per più tempo e soprattutto più “importanti” di quanto fino ad oggi sia stato destinato.
“L’affitto per i commercianti è un costo importante, gravoso per chi opera nelle aree più esposte alla crisi. Sono consapevole di quanto sia sentito questo tema, incontro spesso tanti singoli esponenti di questa categoria. Dobbiamo ragionare su schemi di incentivazione fiscale senza penalizzare i proprietari di immobili”- ha aggiunto Conte.
Intanto Lino Stoppani, presidente della Fipe, porta l’attenzione sui dati che e fanno più male perché, a quanto pare, gli scenari più catastrofici per il 2020 parlano di 50mila imprese a rischio e 300mila posti lavoro in bilico. L’anno si chiuderà con una flessione di 33 miliardi di euro (su 96 totali) e un calo del fatturato del 40% ovvero di 10 miliardi.
Stoppani poi fa una precisazione importante: “Da anni Fipe denuncia il rischio bolla dovuto a un eccesso di offerta: 4,6 imprese ogni mille abitanti. Troppe”. E sembra quasi che il presidente della Fipe “denunci” la semplicità con cui è possibile far nascere attività del genere, probabilmente perché non esistono più gli step di una volta.
Questo è un dettaglio di cui abbiamo parlato anche con Franco Pepe. (Leggi qui)
Lino Stoppani sottolinea la presenza massiva della ristorazione in termini di quantità ma con troppa poca attenzione alla qualità. Qualità che non è solo nella scelta di materie prime ma anche nel rafforzamento della professionalità.
Ma non è finita qui, perché Il presidente della Fipe ha anche puntato l’attenzione sugli effetti dello smart working che sarà sempre più presente nella nostra quotidianità e che impatterà, dunque, anche sui consumi nel settore ristorazione. “È necessario lavorare non solo sul cash back, per stimolare i pagamenti elettronici, ma anche sull’azzeramento dell’Iva, almeno per tutta la durata della crisi. Allo stesso tempo è essenziale dare vita a un’importante iniziativa di rinnovamento e aggiornamento del sistema dell’accoglienza turistica italiana, rafforzando l’integrazione fra le componenti ricettive e la parte dedicata alla ristorazione e ai servizi”.
I testi ed il video integrale dell'assemblea su Scatti di Gusto.