Dramma a Roma: Scappa per non pagare il conto, si ferisce durante la fuga e muore.
Rissa per non pagare il conto, scappa dalla pizzeria e a distanza di due giorni muore.
Giuliano Bergamini romano di 23 anni a distanza di due giorni, dopo essersi ferito durante una fuga per non pagare il conto muore.
Il dramma si è consumato a Roma, Giuliano dopo aver avuto una rissa al ristorante per non pagare il conto, insieme a due amici a "L'Antico Girarrosto a Villa Adriana" è scappato e durante la fuga, provando a scavalcare un cancello si è provocato una ferita che si è rivelata fatale.
I tre ragazzi, hanno mangiato senza rinunciare a nulla, quando gli è stato portato il conto la situazione è degenerata ed è scoppiato un parapiglia. Una bravata che è costata cara al 23enne romano.
All’arrivo dei carabinieri della compagnia di Tivoli, i suoi amici affrontano a muso duro i militari, vengono arrestati per tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. “Giggio”, invece, è seduto, senza energie, in un lago di sangue. Secondo le prime ricostruzioni non avrebbe partecipato attivamente alla rissa. Voleva solo fare il «vento»: ossia fuggire senza pagare. E ora la ferita sulla coscia sinistra non gli permette nemmeno di camminare. I primi ad aiutarlo sono i camerieri del ristorante, che lo sfilano dallo spuntone del cancello in cui è rimasto incastrato. Poi viene ricoverato all’ospedale di Tivoli, dove la sua situazione non desta particolari preoccupazioni. Inizialmente la prognosi è di dieci giorni, ma col passare delle ore le cose non migliorano, anzi il ragazzo peggiora.
La ferita non si rimargina e l’infezione si fa sempre più insidiosa. Venerdì, “Giggio” viene trasferito con urgenza al San Camillo di Roma. L’infezione è in stato avanzato, tanto che il giorno dopo il giovane muore per una setticemia fulminante, su cui ora farà luce la procura di Roma. Dopo la denuncia del padre, infatti, il pm Francesco Cascini ha aperto un’indagine per omicidio colposo. Al momento, non ci sono indagati, anche perché si attende l’esito dell’autopsia per ricostruire la serie degli eventi che hanno portato alla morte, a partire dalla diagnosi iniziale fatta nell’ospedale tiburtino. Lascia una figlia, Sofia, e il dolore di chi lo conosceva.