Giorgia Meloni: "Stop al cashback, quei soldi dateli alle aziende fiaccate dalla crisi"
Oltre 5 miliardi nel biennio 2021/2022 per abolire i contanti, mentre mancano i fondi per i ristoratori
"Stop al cashback, quei soldi dateli alle aziende fiaccate dalla crisi."
È questo il senso del messaggio che Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d'Italia, ha espresso nella lettera inviata al presidente del Consiglio, Mario Draghi.
La Meloni chiede di sospendere la misura adottata in favore del cashback e dell'incentivo ad abbandonare i contanti, per poter destinare le risorse ai ristori nel prossimo decreto del Governo. si tratterebbe di quasi 5 miliardi di euro che andrebbero ad aggiungersi ai fondi stanziati per dei ristori che non coprono i danni adeguatamente.
L’ufficio studi della CGIA di Mestre ha calcolato che nel 2020 il sistema produttivo italiano ha registrato un calo di fatturato complessivo di circa 423 miliardi di euro, a fronte dei quali il precedente Governo ha stanziato contributi diretti a fondo perduto per le imprese per un totale di appena 11,3 miliardi di euro.
La Meloni aveva anche detto sui ristori: "non è possibile continuare a calcolarli sui codici Ateco e non sulla perdita del fatturato: Draghi, che è un grande economista, queste cose le sa bene, è il suo campo, non può sbagliare. Su questi temi mi aspetto discontinuità".
Insomma la proposta è di sospendere il cashback e aggiungere queste risorse, pari a circa 5 miliardi, al Decreto Sostegno, il prossimo decreto del Governo destinato ai ristori.
Ecco il testo integrale della lettera inviata a Palazzo Chigi.
"Gentile Presidente Draghi,
la crisi sanitaria che si protrae ormai da più di un anno ha pesantemente colpito l’intera economia europea e italiana. Quasi tutti i settori produttivi hanno dovuto fare i conti con drastici crolli di fatturato, molte aziende hanno resistito, altre sono state costrette a chiudere e altre ancora rischiano di essere costrette a farlo, con gravi conseguenze sociali e occupazionali, se non verranno adeguatamente sostenute e tutelate.
L’ufficio studi della CGIA di Mestre ha calcolato che nel 2020 il sistema produttivo italiano ha registrato un calo di fatturato complessivo di circa 423 miliardi di euro, a fronte dei quali il precedente Governo ha stanziato contributi diretti a fondo perduto per le imprese per un totale di appena 11,3 miliardi di euro. Un importo che, se pur elevato, risulta inadeguato a mettere in sicurezza il tessuto produttivo italiano e i settori maggiormente in crisi.
In questo contesto difficile, però, lo stesso Governo ha reputato opportuno stanziare poco meno di 5 miliardi di euro nel biennio 2021/2022 per la misura del “cashback”, parte del “Piano Italia Cashless”. Senza addentrarci sull'inutilità del “Piano Italia Cashless” come strumento di lotta all’evasione fiscale, confermata anche nelle osservazioni sollevate anche dalla Banca Centrale Europea lo scorso 14 dicembre 2020 all'allora Ministro dell’Economia Gualtieri, riteniamo che sia necessario concentrare le risorse disponibili per sostenere i settori produttivi maggiormente colpiti dalla crisi economica, mettendo da parte iniziative che nulla hanno a che fare con il difficile momento che l’Italia sta attraversando.
Riteniamo assurdo che davanti al perdurare dell’emergenza sanitaria, con imprese e partite IVA che chiudono, con cittadini che hanno perso o rischiano di perdere il loro posto di lavoro, il Governo abbia come priorità la lotta al contante e l’incentivazione dei pagamenti elettronici. Proprio per questo, Fratelli d’Italia ha presentato al Senato una mozione che impegna il Governo a sospendere la misura del cashback, destinando le somme stanziate per sostenere la ripresa delle categorie commerciali più colpite dalle misure anti Covid, come bar, ristoranti e palestre. La mozione, pubblicata il 26 gennaio 2021 e che le invio in allegato, è stata sottoscritta anche da diversi esponenti di altri partiti politici che oggi fanno parte della maggioranza di Governo.
Purtroppo, non ci è stata concessa la possibilità di discutere questa mozione in Aula prima che si definisca il nuovo decreto ristori, negando così di sottoporre al dibattito parlamentare una proposta di buon senso condivisa anche da altre forze politiche.
Non ci resta, signor Presidente, che far aver direttamente a lei questa proposta, nella speranza che possa approfondirla e valutarla senza pregiudizi. Chiediamo che, già nel primo provvedimento del suo Governo a sostegno del mondo produttivo, i cinque miliardi stanziati per il cashback siano meglio utilizzati per dare respiro alle migliaia di imprese in difficoltà, sostenere il tessuto produttivo e tutelare i posti di lavoro. In altre parole, la nostra proposta è di sospendere il cashback e aggiungere queste risorse, pari a circa 5 miliardi, al prossimo decreto del Governo destinato ai ristori.
Ci auguriamo che la sua concretezza prevalga, e che sia così possibile modificare un provvedimento inutile e sbagliato. "
Cara Giorgia, il pensiero è nobile e solidale ma non pensi che i cari signori che hanno aderito all'iniziativa del Cashback poi si sentirebbero presi in giro un bel po'?
A tal proposito mi viene in mente un famoso proverbio di Buenos Aires "Spugliamm a Gesù e vestimm a Marì"
I Ristoratori vogliono lavorare non hanno bisogno dell'elemosina e tantomeno di essere privilegiati a discapito di altri.
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