Giuseppe Vesi vs Francesco Salvo: Ripartiamo con il delivery, è l'unica via praticabile per rimpinguare le nostre casse
Delivery sì delivery no. Interviene Giuseppe Vesi che si dichiara contrario all'ipotesi di Francesco Salvo
Meno di 24 ore sono passate ed ecco la replica di Giuseppe Vesi, titolare di alcune pizzerie a Napoli, a Francesco Salvo che prima in una intervista rilasciata a Foodclub e poi ieri con un suo appello riportato nelle nostre News aveva detto un chiaro e forte no alla delivery come mezzo per superare la crisi del mondo della ristorazione indotta dal coronavirus.
Giuseppe Vesi è di opinione diametralmente opposta e ha scelto un mezzo originale in tempo di comunicazione 4.0
Quello di una lettera aperta scritta e vergata di suo pugno, ma trasformata in immagine per essere pubblicata sulla sua bacheca personale di Facebook.
Ecco il testo:
«Caro Francesco Salvo,
con la presente volevo risponderti in merito alla proposta che hai formalizzato per fronteggiare questo duro periodo colpito dal COVID 19.
Io reputo la tua proposta estremamente interessante, hai toccato dei punti critici che stanno progressivamente deteriorando la nostra solidità finanziaria e il nostro Brand.
Tuttavia, a mio modesto parere, la soluzione che hai proposto è tanto interessante quanto impraticabile. Lo Stato ha delle priorità da risolvere ed ha lasciato al nostro settore poche sovvenzioni per rialzarsi, per lo più tutte ancora in fase di definizione.
Ed è con questa premessa che, invece, vorrei spiegarti il mio punto di vista.
Il servizio delivery non sarà mai la soluzione a tutti i nostri problemi, ma al momento è l'unica via praticabile per rimpinguare le nostre casse e per far partire nuovamente il nostro business. E ti dico ciò perché provo a mettermi nei panni del consumatore, il quale farà estremamente fatica a riprendere le proprie abitudini alimentari, a mangiare insieme ad altri commensali, ad utilizzare posate e piatti nei quali hanno già mangiato altre persone. Ciò si traduce in un nuovo bilanciamento della spesa alimentare dei consumatori, i quali "convertiranno" buona parte del budget a loro disposizione per fare la spesa oppure per ordinare tramite servizi delivery piuttosto che andare a mangiare fuori casa, arrestando la crescita di quest'ultimo trend che da molti anni a questa parte stava raggiungendo dei numeri impressionanti.
Ripartiamo con il delivery, sfruttiamo questa scialuppa dì salvataggio, rendiamolo un nuovo trampolino di lancio affinché tutto il settore possa iniziare la dura fase post-COVID 19.
Sono convinto che ripartiremo più forti di prima ed è la storia della pizza che ce lo insegna!
Il nostro è un business unico al mondo per tantissimi fattori.
Vendiamo uno dei piatti iconici della storia italiana, realizziamo fiere in giro per il mondo e siamo operatori mainstream nelle TV locali e nazionali. Abbiamo tutto dalla nostra parte, senza dimenticare una creatività innata che ha permesso un progressivo sviluppo di tutti gli stakeholder del settore, per un giro d'affari che si attesta intorno ai 30 miliardi di euro (secondo alcuni dati del Sole24).
Io confido ciecamente in me stesso, nei miei competitor, nei nostri fornitori e nei nostri consumatori, perché pur "combattendo" ogni giorno della nostra vita a colpi di impastate ed infornate per avere la meglio sugli altri, siamo pur sempre tutti una famiglia.
Siamo gli unici artefici del nostro destino e solo noi possiamo scrivere una nuova pagina della nostra storia.
Concludo, dunque, ringraziandoti per la tua cortese attenzione e colgo l'occasione per porgere a te e a tutti coloro che hanno letto questo pensiero i miei più sentiti auguri di felice Pasqua a quanti di voi celebrano questa ricorrenza, e a tutti gli altri di vivere i giorni di festa il più serenamente possibile.
In bocca al lupo a tutti e viva la pizza!
Giuseppe Vesi»
Aspettiamo nuovi sviluppi della querelle.
Mentre.il pizzaiolo Giuseppe Vesi si è dichiarato favorevole alla delivery per superare il day after crisi indotta nella ristorazione dal coronavirus Covid 19 e su posizioni opposte a quelle espresse da Francesco Salvo.