Milano, il colpo di grazia alla ristorazione.
Beppe Sala, Milano ed il regolamento per la qualità dell’aria: attentato alla ristorazione.
Anche Sala, il sindaco di Milano, è riuscito a fare solo fumo... pure perché per l’arrosto son tutti chiusi.
Beppe Sala è stato repostato e retwittato moltissimo nei giorni scorsi grazie un post provocatorio nei confronti del governo, riguardo il ritardo dell’uscita dell’ultimo Dpcm, ma a sostegno dei ristoratori e dei commercianti che per l’ennesima volta dalla sera alla mattina si ritrovavano a brancolare nel buio.
Appunto per questo, non ci aspettavamo che fosse proprio Milano la città a chiedere ulteriori spese, in questo momento storico, ai ristoratori.
Il Comune di Milano ha pensato di introdurre le norme del Regolamento per la qualità dell'Aria varato dalla giunta di palazzo Marino e alla prova del Consiglio comunale per essere definitivamente approvato.
Altre norme che daranno la mazzata finale a molte imprese, perché sono già tanti (troppi) gli esercizi che rischiano di non riaprire mai più!
Il documento sostiene la necessità di “limitare l'utilizzo dei combustibili fossili utilizzati per il riscaldamento, e introdurre divieti ed obblighi per attività ad alte emissioni inquinanti, quali fuochi d'artificio, fumo all'aperto, gasolio e biomassa per riscaldamento, utilizzo di legna di qualità”.
Con legna di qualità si intende quella utilizzata anche dalle pizzerie che, ricordiamo, sono in crisi come tutti gli altri ristoranti. Dunque per chi usa il forno a legna, si aggiunge alle spese a proprio carico -oltre a far controllare la canna fumaria- il dover comprare legna biologica da ardere, che ovviamente costa di più rispetto a quella finora utilizzata.
Gli ambulanti che lavorano nei mercati all’aperto, dovranno sostituire i generatori attuali, a gasolio o miscela benzina, e adottare quelli ecologici. Lo stesso dicasi per i camion bar.
Anche i cantieri diventeranno ecologici, attraverso una serie di provvedimenti pensati per limitare l'inquinamento dell'aria. I nuovi impianti per la vendita di carburanti dovranno avere anche la colonnina per la ricarica elettrica.
Quindi, mentre tutti arrabcano per cercare di restare a galla, invece di ricevere un aiuto concreto per fronteggiare le spese sostenute (extra e ordinarie) con gli incassi pari a zero, arrivano i nuovi regolamenti che prevedono ancora spese.
È stato almeno chiesto al primo cittadino che l’entrata in vigore dei provvedimenti venga posticipata di tre anni. Ma è impensabile in questo devastante momento di crisi economica che le categorie vengano colpite piuttosto d’esser sostenute.