Nina Zilli positiva al Covid accusa i ristoranti, poi si corregge
Nina Zilli e le sue dichiarazioni sono discriminanti sui ristoranti
«Raga: ho il Covid. Negli ultimi 5 giorni: 2 tamponi negativi, 1 sierologico negativo. E dopo un’ora dal sierologico negativo…mi è venuta la febbre».
Così esordisce la cantante Nina Zilli comunicando ai suoi fans la propria positività al covid-19 tramite il suo profilo instagram, poi prosegue: «Credo che questi esametti siano un po' ballerini. Ma come facciamo ad essere sicuri, se anche chi come me si tamponava ogni 5 secondi risultava sempre negativo?! Ho sempre pagato di tasca mia questi esami, raddoppiandoli pure quando andavo ospite in tv. Lo facevo chiaramente per proteggere la mia famiglia, ancor prima di me. Sappiate che non ha funzionato». Dopo un primo momento in cui sembri accusare i sistemi per rilevare il contagio, la cantante cambia registro e chiaramente sconsiglia i ristoranti accusandoli di essere un luogo di contagio: «Molto probabilmente l'ho preso a cena. Tutto il ristorante era senza mascherina. Perché quando si mangia…ecco. Io mi sono quarantenata, ma vi consiglio di dismettere la vita sociale questa e la prossima settimana. Ho fatto di tutto per non prenderlo, ve lo giuro. Eppure, va oltre il nostro controllo».
A mio avviso l'uscita è infelice, forse i ristoranti che frequenta lei e avrebbe fatto bene a fare i nomi senza accusare un comparto nella sua totalità che si è dimostrato all'altezza dell'emergenza. Personalmente negli ultimi mesi (tra cui 3 passati nelle sale di attesa e gli androni degli ospedali dove lasciano che le persone si assembrino in file senza regole) le attività che fanno da mangiare oltre a essere quelle più controllate e asfissiate dal sistema sono anche quelle dove forniscono maggiore sicurezza, distanziamento, rispetto delle norme igienico sanitarie e tracciamento degl'ospiti (e dei contagiati semmai ce ne fosse bisogno). Poi si corregge: «Le mie parole in alcuni casi sono state completamente travisate: quello che credo, e che ci ripetono costantemente, è che bisogna evitare di andare in posti affollati e creare assembramenti. È un dovere da cittadini, e anche buonsenso, in questo momento delicato in cui i contagi stanno risalendo in modo esponenziale». Bene, Nina sappi che gli assembramenti in questo paese li ho visti in coda ai pronto soccorso, laddove c'è molta più probabilità di contagiarsi di un qualsiasi male (non esiste solo il covid) che non al ristorante.
Attualmente (e fidati te lo dice uno che gira), i ristoranti, le pizzerie, le paninoteche e chiunque faccia da mangiare per tutelare le loro attività già tartassate da questo periodo che sembri non finire mai, sono diventati i luoghi più sicuri del paese e vanno assolutamente tutelati e non tirati in ballo per attirare attenzioni di cui una cantante senza concerti necessita. Buona guarigione