Avvelenamento da mandragola: a Napoli 12 ricoveri. La pianta velenosa scambiata per spinaci.
Napoli, avvelenamento da mandragola: 12 ricoveri per intossicazione alimentare
Sono dodici le persone ricoverate per intossicazione alimentare e sotto accusa ci sarebbe la mandragola. Sarebbero infatti delle foglie di mandragora vendute per errore da alcuni fruttivendoli del Napoletano ad aver causato l’avvelenamento per cui una delle persone è in prognosi riservata, per i gravi effetti dell’avvelenamento.
È iniziato tutto questa notte ai confini del capoluogo partenopeo, dove alcune persone (5) di nuclei familiari diversi sono state ricoverate d’urgenza all'Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Ricoveri che sono aumentati nella giornata di oggi arrivando appunto ad una dozzina.
Cosa è accaduto?
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Pozzuoli, intervenuti in ospedale dopo la segnalazione dei medici, le persone avrebbero ingerito verdura probabilmente velenosa, acquistata in diversi negozi nei comuni di Quarto e Monte di Procida. La sintomatologia sarebbe riconducibile alla mandragola (detta anche mandragora), pianta che si sarebbe confusa con spinaci e biete, probabilmente conservata sfusa e non imbustata. Sono in corso accertamenti di Asl e carabinieri.
I soggetti dunque avrebbero ingerito foglie di mandragola, una pianta velenosa spesso confusa, per il suo aspetto, con biete e spinaci, e poi si sarebbero sentiti male: allucinazioni, problemi intestinali, malori intensi tanto da rendere necessario il ricovero in ospedale. È questa l’ipotesi intorno alla quale stanno lavorando i carabinieri, intervenuti al Santa Maria Delle Grazie di Pozzuoli
La stessa Asl ha allertato i presidi di pronto soccorso del territorio per eventuali arrivi di ulteriori intossicati.
Il post di Nessuno tocchi Ippocrate
A segnalare la vicenda, allo scopo di allertare le persone residenti nei comuni flegrei, è stato tra i primi il profilo Facebook di Nessuno tocchi Ippocrate che scrive: ”L’incidente pare sia dovuto alla somiglianza di questa pianta con i comuni spinaci, errore di qualche fruttivendolo locale?”
L’invito, rivolto agli abitanti di Bacoli, Monte di Procida, Monteruscello, Quarto e Pozzuoli, è quello di ”evitare di mangiare spinaci e bietole comprate nei giorni scorsi”
All’appello si è unito anche il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, che ha invitato alla prudenza: ”In attesa dei relativi chiarimenti si raccomanda di evitare di acquistare e consumare verdure simili sfuse (spinaci, biete etc.). Siamo vicini ai cittadini intossicati e ai loro familiari e seguiamo, insieme alle forze dell’ordine ed alle autorità sanitarie, l’evolversi della situazione“.
Mandragola - Perché è pericolosa e quali sono i sintomi
La mandragora o mandragola è una pianta pericolosa perché altamente tossica e facilmente confondibile con piante commestibili. Non è la prima volta infatti che si verifichino casi di avvelenamento in seguito all’ingestione delle foglie di mandragora, scambiate spesso per spinaci, borragine, lattuga e simili. L’ingestione della pianta può produrre effetti tossici a carico di diverse parti del corpo, dal sistema nervoso all’apparato gastrointestinale. I sintomi sono diversi, tra questi vi sono la visione offuscata, l’aumento della temperatura corporea, la difficoltà ad andare in bagno, sonnolenza, mal di testa, difficoltà respiratorie.
“La radice di questa pianta – spiegano dall’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate – è caratterizzata da una peculiare biforcazione che ne dà una forma antropomorfa (maschile e femminile); insieme alle proprietà anestetiche della pianta, ciò ha probabilmente contribuito a far attribuire alla mandragola poteri sovrannaturali in molte tradizioni popolari. La mandragola autunnale (Mandragora autumnalis) presenta un grado maggiore di tossicità rispetto alle altre mandragore”.
La mandragola, in apparenza, è molto simile agli spinaci freschi o ad altri tipi di lattuga, ma le sue foglie sono molto velenose e, se ingerite, possono sfociare in casi di avvelenamento, anche gravi, e persino portare alla morte.
Mandragola e Spinaci - come distinguerli?
Non è la prima volta che capita, già in passato furono anche ritirati dei prodotti congelati per quanto in via precauzionale dato che non arrivarono mai sulla tavola degli utenti.
La foglia della mandragola è increspata con una fitta peluria morbida, con un picciolo completamente liscio e il cui bordo diminuisce via via che ci si allontana dalla foglia. La pianta è alta da 5 a 15 cm, porta fiori solitari e violacei che fioriscono in autunno.
La borragine, commestibile ma a volte confusa anch’essa con la mandragola, ha delle piccole spine sulla superficie della foglia che escono da piccole macule bianche.
Mandragola - miti, leggende, credenze e magie.
Nell’immaginario collettivo, la mandragola è un’erba magica: ingrediente fondamentale per le pozioni di maghi e streghe dei libri di avventura. Non solo nei libri per bambini, ma anche nei voluminosi trattati dello storico medievalista Jules Michelet, che citava la mandragora come una delle erbe protagoniste dei sabba delle streghe.
Dietro la mitologia, c’è una parte di verità: se presa a piccole dosi, la radice di questa piante ha proprietà sedative, ma può avere un potente effetto allucinogeno ed è infatti vietato l’utilizzo in erboristeria o in medicina. E, infatti, era usata nell’antichità per le sue presunte proprietà magiche.
Dove si trova la radice velenosa
La mandragola è un’erba spontanea della famiglia delle Solanaceae, originaria delle regioni mediterranee. Si trova nei campi e per questo viene spesso confusa per erbe commestibili. La pianta è perenne, ha una radice bitorzoluta e le foglie, quasi senza gambo, sono di colore verde scuro di odore sgradevole, con fiori violetti e frutti simili a bacche gialle, le cui dimensioni variano dai due ai quattro centimetri. La radice è spesso ramificata, di colore marrone e di forma antropomorfa, e può raggiungere dimensioni notevoli, penetrando nel terreno fino a una sessantina di centimetri di profondità.
Mandragola - Effetti collaterali: può essere una droga
Non sono rari i casi di intossicazione alimentare dovuti all’ingestione di mandragora, spesso confusa con altre piante commestibili. È talmente tossica che l’utilizzo in medicina e in erboristeria è vietato. Le piante solanacee contengono la solanina, un alcaloide tossico che agisce sul sistema nervoso e sui tessuti dell’apparato digerente. La parte usata come “droga” è costituita dalla radice essiccate, ma anche dall'erba fresca.
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