Dal Maritozzo alla Zeppola di San Giuseppe: i dolci della tradizione in Italia e nel mondo per la festa del Papà
Dolci della festa del papà in Italia: zeppole di San Giuseppe, raviole bolognesi, sfinci, maritozzi
Tra pochissimi giorni sarà il 19 marzo e si celebrerà la Festa del Papà. La data è stata scelta rifacendosi alla figura di San Giuseppe, il papà di Gesù e il modello di paternità della Chiesa Cattolica, motivo per cui il giorno della celebrazione in Italia coincide con quello dei paesi a maggioranza cattolica come la Spagna ma non è lo stesso in tutto il mondo; così come le origini di questa celebrazione sono varie: da ricercare già nel periodo dell’Impero Romano per la nostra tradizione e da legare ad un tributo per un veterano della guerra di secessione in USA.
STORIA E ORIGINI DELLA FESTA DEL PAPA'
I Romani festeggiavano le Baccanali, durante le quali venivano imbanditi dei banchetti per i poveri. Le donne preparavano il pane e le zeppole, delle frittelle che ricordavano quelle vendute da San Giuseppe: infatti si racconta che durante la sua fuga dall’Egitto siano diventate il prodotto venduto dal padre di Gesù per poter sopravvivere.
Dato che san Giuseppe coincide con la fine dell’inverno, la festa si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria. Infatti il falò segna il passaggio dall’inverno alla primavera: in molte regioni viene bruciato un fantoccio, la «vecchia». Mentre la zeppola riprende la storia della fuga in Egitto: per mantenere la famiglia in quel periodo — secondo una leggenda — Giuseppe si trovò a vendere «frittelle».
"In Giuseppe hanno i padri di famiglia il più sublime modello di paterna vigilanza e provvidenza; i coniugi un perfetto esemplare d’amore, concordia e fedeltà coniugale [...]", sono le parole di papa Leone XIII che racchiudono il significato di questa ricorrenza per i cattolici.
I paesi che seguono il filone anglosassone invece e che festeggiano il papà a giugno si aggrappano alla tradizione americana. Negli Stati Uniti, infatti, il Daddy’s day si celebra la terza domenica di giugno ed il motivo è che nella piccola città di Fairmont, in Virginia Occidentale il 19 giugno del 1910 una giovane ragazza di 26 anni, Sonora Smart Dodd, organizzò una festa nel giorno del compleanno di suo padre, un veterano della Guerra di Secessione, dando il via a una lunga tradizione. Nel 1924 il presidente degli Stati Uniti Calvin Coolidge propose che la festa del papà diventasse nazionale; decisione che divenne ufficiale nel 1966 quando il presidente Lyndon Johnson firmò il documento che istituiva la terza domenica di giugno festa nazionale del papà.
FESTA DEL PAPA' NEL MONDO
In Serbia si celebra il 6 gennaio; nei Paesi che seguono la tradizione anglosassone è la terza domenica di giugno; in Nuova Zelanda e in Australia è la Festa del papà la prima domenica di settembre; in Russia si celebra il 23 febbraio (che è il giorno dedicato ai “difensori della patria”); la Festa del Papà cade in primavera, tra maggio e giugno, in Paesi come Austria, Belgio, Romania e Svizzera, in quest'ultima è considerata una festività a tutti gli effetti (cosa che in Italia fu abolita nel 1977 rendendolo un giorno feriale).
Nella maggior parte del mondo la si festeggia la terza domenica di giugno: dagli Stati Uniti a Singapore, dal Sudafrica all’Argentina, dalla Cina alla Francia; cade nel mese di novembre in tutta la Scandinavia (Scandinavia e Danimarca celebrano questa festività insieme alla festa della Costituzione); in Thailandia si celebra il 4 dicembre, che è l’anniversario della nascita di re Bhumibol Adulyadej. Infine in Bulgaria la si festeggia il 26 dicembre.
Ci sono usanze diverse in ogni Paese per festeggiare la Festa del papà: nel Regno Unito i papà ricevono in dono dei cioccolatini dai figli, in Francia i bambini regalano una rosa rossa al padre, in Germania invece la festa del papà corrisponde alla festa dell’Ascensione.
I dolci della Festa del Papà in Italia
Frittelle di riso dolci
Si preparano in Toscana ed in Umbria, sono aromatizzate con spezie e liquori ed arricchite (volendo) anche con canditi e uvetta. Il segreto per avere delle frittelle di riso gonfie e cremose dentro è la cottura e il seguente riposo del riso. Bisogna ricordarsi che sono ricette di origine povera, quindi non necessitano di albumi montati a neve o pasta choux. L'accompagnamento perfetto è quello con il vino cotto.
Zeppole di San Giuseppe
Zeppola di san Giuseppe di Pasticceria Benito, photo credit SafariStudioCreativo
Le zeppole di San Giuseppe sono un dolce tipico della tradizionale pasticceria napoletana, ma che ormai si è diffuso in tutta la penisola seppur con preparazioni e modalità leggermente diverse nelle varie regioni: infatti esistono anche le zeppole sarde, quelle laziali che si chiamano bigè, ma anche le pugliesi, le teramane, le molisane, le siciliane, le calabresi e così via; e proprio in Calabria nella ricorrenza dedicata ai papà si preparano le zeppole reggine: le zippuli ca’ ricotta, un impasto a base di farina, zucchero, uova, fritte nello strutto e farcite con ricotta, zucchero e cannella sono preparate il 19 marzo a Reggio Calabria. In ogni caso la tradizione napoletana vede le zeppole di san Giuseppe come un dolce fritto, adornato con una crema morbida e delle amarene, ma oggi lo si trova anche al forno e con la crema come ripieno.
Crispelle di riso e Sfincie di San Giuseppe
Sfincia palermitana, photo credit Antonio Lucifero on foodclubbers
La pasticceria siciliana è tra le più ricche (leggi qui) ed anche per San Giuseppe ci sono tantissimi dolci: sicuramente tra i più celebri troverete le Sfincie di San Giuseppe (o sfinci) e le Crispelle di riso. Subito, però, dobbiamo dividerci tra Sicilia occidentale e Orientale. Di fatti le Sfinci sono tipiche della Sicilia Occidentale, in particolare del palermitano: il loro nome deriva dalla parola araba "spugna" e si tratta di grandi bignè fritti e ricoperti con una crema di ricotta di pecora, pezzetti di cioccolato, zucca e scorza d'arancia candita. La sfincia di San Giuseppe è un dolce tipico siciliano P.A.T. e che in realtà si trova tutto l'anno perchè immancabile sulle tavole delle feste. Passando in Sicilia Orientale, in particolare nella zona di Catania, troviamo come dolce tradizione le Crispelle.
Sono "straccetti" a base di riso dalla forma cilindrica che vengono fritti nell'olio bollente e poi ricoperte di miele d'arancio, zucchero a velo e cannella. Pare siano state inventate dalle monache del Monastero dei Benedettini di Catania nel XVI secolo e per questo sono chiamate anche anche “crespelle di riso uso benedettini” o “benedettine”. A Messina, infine, si fa una versione a metà, le Sfinci di riso: si chiamano come i dolci palermitani, ma sono più simili a quelli catanesi e prevedono una spolverata finale di zucchero a velo e non la colata di miele.
Tortelli di San Giuseppe
Ci spostiamo al nord, precisamente in Lombardia e troviamo i tortelli di San Giuseppe: si tratta di classici dolcetti fritti, tipici di tutta l'area del Ticino, che vengono preparati anche durante i giorni di Carnevale, infatti simili alle “castagnole”. Si mangiano sia vuote che ripiene: l'impasto è simile quello della pasta choux. Molto simili ai tortelli sono le frittelle di San Giuseppe, un dolce diffuso in tutto il Nord Italia e, in particolare, nella zona detta delle Quattro province (Piacenza, Pavia, Genova e Alessandria).
Raviole bolognesi
Raviole Bolognesi di La caramella - Gino Fabbri Pasticcere
Il dolce emiliano della festa del papà sono le raviole bolognesi, fatti con un impasto simile alla pasta frolla a forma di mezzaluna e ripieni di mostarda bolognese, una confettura tipica preparata con diversi tipi di frutta (di solito di mele cotogne o di prugne). Ne esiste anche una versione rossa colorata con l'alchermes. Più recentemente le troviamo anche con ripieno di crema al cioccolato o alle nocciole. Anche questa può essere cotta al forno o fritta. In provincia di Bologna, ogni anno nella terza domenica di marzo, si celebra questo dolce con una festa speciale.
Bignè di san Giuseppe e Maritozzi
I bignè si preparano principalmente nella zona di Roma. Fritti o al forno, sono poco diversi dalle zeppole campane negli ingredienti, ma differenti nell’aspetto. Un altro dolce tipico laziale e presente tutto l'anno sono i Maritozzi.
Maritozzo di Pasticceria Bompiani
Farina, uova, burro, miele e sale per il piccolo panino che verrà farcito con panna montata. I maritozzi pare venissero realizzati dalle mogli come pasto nutriente per i mariti. Le versioni principali sono due: quella classica con la pagnottella spaccata in due e la panna in mezzo, e l'altra più morigerata detta quaresimale, solo con pinoli e uva passa e senza grassi animali.
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