Irpinia Mood 2022: cronaca del festival delle eccellenze gastronomiche e vitinicole
Irpinia Mood Food Festival 2022: territorio, cultura e potenzialità enogastronomiche
Un festival dinamico in una location alternativa di tutto rispetto, un modo per far conoscere ciò che di bello e buono appartiene alla nostra terra e la rende ricca di cultura, storia e potenzialità gastronomiche.
Nato nel 2015 il festival Irpinia Mood, dopo un periodo di fermo dovuto agli avvenimenti degli ultimi anni non poco banali, ritorna più forte di prima nella cornice dell’ex Carcere Borbonico, posto unico nel suo genere che ha ospitato nei giorni 1,2,3 e 4 Settembre prelibatezze culinarie presentate dai loro creatori.
Non solo food che ha visto in scena 7 Chef che hanno preparato 7 ricette per singola serata ma anche cantine vinicole irpine, stand di birrifici artigianali accompagnati da tanti altri attori della scena gastronomica.
Ciliegina sulla torta la music band di Joe Bastianich.
L’evento ha l’obiettivo di mettere in mostra le eccellenze gastronomiche e vitivinicole irpine da sempre volano della nostra economia quale biglietto da visita per arrivare, nel breve, alla realizzazione di un vero e proprio brand Irpinia.
Un format sicuramente giovane e dinamico.
Con Foodclub.it abbiamo avuto il piacere di partecipare nella serata del 2 Settembre, con un panel chef di tutto rispetto, l’attenzione culinaria dettata dal gusto e dal piatto è ricaduta su due preparazioni semplici nel loro genere, che però hanno esaltato tantissimo il prodotto.
Partiamo con la Schiena d’Asino presentata dallo chef Arcangelo Gargano…
Ma cos’è questa schiena d’Asino?
Ebbene non parliamo di carne, bensì di un formaggio di grandi dimensioni circa 12 kg in media pensato e cucinato in carrozza con erbe amare e maionese agli agrumi; si differenzia dal caciocavallo per la sua percentuale di grasso molto più importante ed il tutto rende il formaggio particolarmente goloso e gustoso.
Altra prelibatezza fuori dagli schemi, soprattutto se consideriamo come siamo sempre stati abituati a considerarla e cioè nella sua forma tradizionale, è la trippa.
A mio avviso una pietanza che divide da sempre i giudizi. Sicuramente uno di quei piatti che o si odia o si ama.
Troviamo la proposta della Trippa coniugata con il sedano di Gesualdo,
ortaggio che rappresenta la sua terra, condita con una citronette ed una salsa di sedano (derivata dalla lavorazione delle foglie dello stesso): all’interno del piatto troviamo la costa del sedano che viene sbianchita ed in aggiunta una salsa di acciughe che rende il piatto più sapido.
Sicuramente un modo diverso do presentare la trippa: un piatto fresco estivo, accattivante, goloso e non banale in grado di far apprezzare questo alimento che non sempre riesce a sposare i gusti di tutti i commensali.
Il mio personale ringraziamento a Rosa Iandiorio e Clara Raspanti per l’invito rivolto a foodclub.it
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