Iyo Experience, cucina internazionale a Milano
Iyo Experience, Troppa Milano e poca Tokyo in una cucina che va anche troppo oltre il fusion
Via Piero della Francesca 74, Milano
Chiuso: lunedì tutto il giorno e martedì a pranzo
Tel: + 39 02 45 476 898
Email: [email protected]
Costo: 125 euro menù degustazione
Menù
Ormai ogni milanese lo sa. Il piatto tipico non è più il riso giallo, ma il sushi!
Dietro ogni angolo spunta un all you can eat con l'immancabile conduzione cinese e una quantità di uramaki con la giapponesissima Philadelfia. Un po' come quando gli Inglesi mettono la panna e i wurstel nella Carbonara.
Ovviamente nulla di più lontano dal sushi, quello vero, che richiede anni di studio e perfezionamento e che usa solo il pesce migliore di uno dei principali mercati ittici del mondo: quello di Tokyo.
Fortunatamente Milano non è disseminata solo di AYCE, ma, come sempre, il capoluogo meneghino offre un'enorme varietà di locali fra cui alcuni dei migliori ristoranti nipponici d'Italia. Kappou, Wicky, Ronin Ichicawa sono solo alcuni dei ristoranti che possono vantare la presenza di alcuni dei più rinomati sushi master del mondo. A queste realtà si aggiunge Iyo Group nella sua triplice declinazione: Aalto, fresco di stella michelin, Iyo Omakase ed Iyo Experience.
Iyo Experience è stato per anni l'unico ristorante di cucina giapponese stellato in Italia e, ancora oggi, mantiene il primato visto che alla lista si è aggiunto solo il cugino Aalto.
Di recente vi è stato qualche avvicendamento al bancone, lo chef Suzuki è passato ad Iyo Omakase e nel locale in via Piero della Francesca ha preso il suo posto Katsumi Soga, mentre in cucina troviamo il giovane Giampiero Brotzu. Ma l'attenzione ai dettagli e alla materia prima è rimasta invariata, anche se la cucina ha subito sempre più contaminazioni internazionali.
Anche l'ambiente ha subito fortemente l'influenza milanese. Lo stile moderno e minimalista con giochi con acciaio e vetro caratterizza tutto il ristorante e i tavoli, abbastanza ravvicinati, non aiutano a creare quell'atmosfera che un ristorante giapponese dovrebbe avere. Il legno, i colori caldi e i tavoli bassi, tipici della tradizione nipponica, lasciano spazio a spigoli vivi e tavoli in marmo che, benché non si possano certo etichettare come brutti, trasmettono un'eccessiva freddezza che non si sposa con la cucina proposta. Anche il servizio è abbastanza formale, oltre ad avere qualche problema di tempistica a sala piena, ma l'ampia cantina, con numerosi sakè. è ben gestita dalla giovane sommelier.
Il menù è estremamente vario, quasi dispersivo, ma da una chiara panoramica della cucina: non più fusion, ma internazionale con influenze asiatiche.
La "degustazione", composta dalle "creazioni", è altalenante con salse e tiraggi a volte eccessivamente acidi che coprono il sapore del pesce di buona qualità. Emblematico è il carpaccio di capasanta coperto dalla vinegrette allo yuzu o l'involtino di branzino sovrastato dalla soia.
Carpaccio di capesante, vinaigrette allo yuzu, umeboshi, caviale Royal Oscietra e polvere di shiso rosso disidratato
Involtino di branzino e gambero rosso di Mazara del Vallo, lamelle di bottarga di muggine, daikon e salsa yuzu soia
Ottimi invece il sashimi e il carpaccio di tonno, anche se quello che colpisce, più che gli abbinamenti o il piatto in se, è il sapore verace e semplice del pesce che non avrebbe avuto bisogno dell'influenza nostrana data dalla stracciatella pugliese o della salsa in accompagnamento per risplendere.
Sashimi di tonno marinato in salsa di soia, yamakake di stracciatella pugliese D.O.P., alga nori e wasabi fresco
Carpaccio di ventresca di tonno scottato, salsa karashi sumiso con caviale Royal Oscietra ed erba cipollina
Perfettibili le presentazioni non sempre particolarmente eleganti, come anche migliorabile la selezione di nigiri soprattutto per quanto concerne il riso che tendeva a sfaldarsi. Ottimi invece l'uovo pochè impanato e marinato e il calamaro crudo con uovo di quaglia e caviale, dove le preparazioni e le note sapide esaltano il sapore della materia prima
Uovo morbido poché impanato nel panko, umadashi, salsa di gindara marinato nel miso e pak choi
Crudo di calamaro sfrangiato, caviale Royal Oscietra, verdure croccanti, uovo di quaglia e salsa soba dashi
Un'esperienza quella all'Iyo Experience non perfetta ne esente da sbavature.
Quello che più lascia un po' di amaro in bocca è la forte influenza internazionale ed asiatica di cui è intriso il menù tanto che si va a perdere l'essenza più strettamente giapponese delle portate andando anche oltre il concetto di fusion.
Sicuramente un'interessante tavola con influenze giapponesi e orientali, ma le sbavature nelle presentazioni e l'atmosfera un po' asettica intaccano l'esperienza complessiva e, se cercate la cucina giapponese, Milano offre di meglio.
Millefoglie di gambero scottato, gambero rosso, maionese allo yuzukosho, calamaro, salsa di miso allo yuzu e pomodoro
Tartare di wagyu, cracker di amaranto, estrazione di mandorla d’Avola, zucchini e katsuobushi di mela
Polpo cotto in estrazione di rapa rossa, insalata di patate giapponese allo shiso e rapa rossa agrodolce
Anguilla alla brace
Piccola pasticceria
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