"Questo è quanto abbiamo proposto al governatore De Luca", Salvatore Maresca del gruppo BPU fa il punto della situazione.
Salvatore Maresca del gruppo BPU fa il punto della situazione.
Salvatore Maresca ristoratore, in qualità di membro dei 300 imprenditori che si sono riuniti sotto la sigla BPU (Brand Partenopei Uniti) a cui recentemente si è aggregato un gruppo di grandi brand nazionali e internazionali non ristorativi ( Wycon, Carpisa, il gruppo 365 etc..), fa il punto della situazione e ci espone le richieste imprescindibili che hanno presentato al Governatore della Campania Vincenzo De Luca.
Allora Salvatore, come vi state adoperando per ottenere risposte alle vostre richieste?
De Luca lo scorso venerdì ha fatto un appello in cui ha chiesto ad associazioni, imprenditori, partiti politici, di elaborare un documento sintetico in 5/6 punti chiave in cui gli esponevamo le richieste e le priorità del nostro settore da sottoporre come giunta comunale al governo. Noi del gruppo BrandPartenopeiUniti dopo una serie di riflessioni siamo arrivati a stilare un documento in cui abbiamo riportato quelli che secondo noi sono le azioni da cui non si può prescindere. Problemi che vanno risolti il prima possibile, per dare respiro al nostro settore .
Quali sono state le vostre richieste al Governatore De Luca?
Ti riporto fedelmente quanto richiesto dai 300 imprenditori facenti parte di Brand Partenopei Uniti:
• Abolizione della burocrazia per consentire a tutte le aziende accesso diretto al credito: abolizione degli oneri bancari connessi al credito per l'emergenza, tassi di interesse pari e non superiori allo 0,30%. Modalità di rimborso coerenti con l’importo richiesto e con la capacità finanziaria dell’impresa.
• Abolizione ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità, ex Studi di Settore)
• Abolizione delle accise su tutte le utenze, dalla data della chiusura fino alla data di riapertura
• Previsione di un ammortizzatore sociale che consenta alle imprese il manterranno i livelli occupazionali di non pagare gli oneri sociali per tutto l’esercizio 2020
• Invalidità delle eventuali richieste di sfratto per morosità fondate sul mancato pagamento dei canoni di locazione durante il periodo di chiusura causa “Covid-19”, (se non corrisposte entro 36 mesi dalla data di effettiva riapertura)
• Sospensione di tutti versamenti fiscali e contributivi, senza distinzione tra codici tributo, comprendente anche avvisi bonari, cartelle esattoriali ed eventuali rateizzazioni delle medesime, per tutto l’esercizio 2020, con previsione di un meccanismo di rimborso senza applicazione delle sanzioni e degli interessi in almeno 24 rate a partire da gennaio 2021
• Previsione della rottamazione dei ruoli per le cartelle notificate alla data del 28.02.2020, nonché rottamazione degli avvisi bonari notificati alla stessa data
• Locazioni e fitti immobili commerciali, C1,C2,D1 Contratti di fitto di ramo d’ azienda.
Emissione credito d’imposta del 100% del canone registrato (articolo 65 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) per il canone di locazione relativo agli immobili, a beneficio sia del conduttore che del locatore al fine di azzerare integralmente il pagamento per la durata dell’anno 2020.
Cosa vi aspettate accada alla luce di quanto richiesto?
Mai come in questo momento il settore della ristorazione e somministrazione ha bisogno di risposte chiare e concrete, in primis, per tutelare il
lavoro dei nostri dipendenti, e successivamente salvaguardare noi imprenditori fornendoci strumenti per far si che una volta terminata l'emergenza saremo in grado di ripartire. Abbiamo chiuso le nostre attività prima che c’è lo imponesse la legge, ritenendo che la tutela della salute venisse prima delle logiche economiche.
Ma ora ( e siamo già in grandissimo ritardo ) ci aspettiamo un intervento deciso da parte dello stato.
Anche perché come prevediamo la ripresa non sarà né veloce ne totale. Ma graduale e quindi dobbiamo farci trovare pronti ad affrontare i mesi che verranno.
Quale direzione prenderà secondo te, la ristorazione nel futuro considerando le restrizioni che alla luce di quanto sta avvenendo in Cina, sembrano inevitabili?
A mio parere sicuramente alla ripresa (a parte le restrizioni che saranno imposte per legge) cambierà l’approccio da parte dei nostri clienti al concetto di convivialità, quindi almeno per i primi mesi ci aspettiamo un flusso intenso rispetto al periodo pre-emergenza che probabilmente scemerà da li a poco tempo. In questo periodo di pausa forzata dovremo riorganizzare il servizio e l’offerta gastronomica in modo da poter rispondere a questa esigenza, per poi riportare gradualmente l'attività ai livelli di prima.
Quindi credi che alla ripresa i clienti torneranno immediatamente al convivio?
Sicuramente la ripartenza sarà più veloce per determinate attività, pizzerie, pub seguiti subito da ristoranti di fascia media.
Come pensi invece cambierà l'approccio all'alta ristorazione?
Secondo me l'alta ristorazione dovrà rivedere l’offerta ( come stanno già facendo alcuni stellati che si sono aperti al DELIVERY) ma comunque senza allontanarsi dalla vocazione di ricerca gastronomica e del uso di materie prime scelte.
Hai qualche consiglio o vorresti lanciare un appello ai tuoi colleghi ristoratori?
In questo momento di incertezza non ho consigli da dare, mi sento solo di invitare i già facenti parte al gruppo a restare uniti e pensare anche alla nostra organizzazione come fronte comune per il futuro. Concludendo, questo non è momento di protagonismi e individualismi e invito chiunque condivida i nostri valori ad unirsi a noi, perché uniti le nostre richieste avranno sicuramente più forza.