Visionary Places, Gambero Rosso premia i dieci ristoranti più visionari d’Italia: al primo posto Luminist nelle Gallerie d’Italia di Napoli
Napoli: Gambero Rosso dà il via alla prima edizione di Visionary Places
Presso le Gallerie d'Italia a Napoli, museo di Intesa Sanpaolo, nel magnifico Palazzo Piacentini, progettato da Marcello Piacentini negli anni Trenta, si è presentato il progetto Visionary Places.
Un tavolo illustre di relatori ha esposto alla stampa le ambizioni " visionarie" dei diversi partener che intendono unire architettura e cucina d'autore sul filo comune della bellezza e della capacità di essere esclusivi, oltre che fortemente identitari. Progetto nazionale esposto in anteprima non a caso a Napoli, città che sa mettere insieme con grande capacità espressiva questi principi, e la straordinaria bellezza del palazzo Piacentini, già Banco di Napoli, è proprio la sede giusta per incarnare questi tratti distintivi, con piena armonia e moltissimi punti di interesse.
Ad introdurre è Roberto Napoletano, direttore de Il Mattino, ricordando il felice momento che la città di Napoli sta vivendo, non solo per il grande interesse turistico, ma anche per le produzioni manufatturiere e l'export: la Campania attualmente è prima in Italia per export, il settore manifatturiero nel 2023 ha registrato un incremento delle esportazioni del 30%.
Sono seguiti gli interventi di Michele Coppola, direttore generale delle Gallerie d'Italia, Lorenzo Ruggeri, vice direttore della Guida Vini d'Italia Gambero Rosso, Antonio Capaldo, presidente Feudi di San Gregorio, e Paolo Cuccia, presidente della Gambero Rosso spa e presidente Artribune srl.
Lo chef Giuseppe Iannotti si è classificato primo per il progetto Luminist, il ristorante più visionario d'Italia secondo il Gambero Rosso, seguito dal San Brite di Cortina d'Ampezzo, terzo IO Luigi Taglienti di Piacenza.
A seguire, visita alla bellissima galleria con la sua collezione prestigiosa di opere d'arte - tra le quali ricordiamo il Martirio di Sant'Orsola, momentaneamente assente perché in prestito alla National Gallery di Londra a New York. Sul rooftop brindisi con il metodo classico Dubl e il rosato San Greg 2023 di Feudi San Gregorio.
Visionary Places, Gambero Rosso premia i dieci ristoranti più visionari d’Italia:
insieme ad Artribune e Feudi di San Gregorio, prende avvio la prima edizione del riconoscimento che celebra l’eccellenza e la capacità imprenditoriale nell’offrire un’esperienza gastronomica di altissimo livello, capace di coniugare arte, innovazione, design, responsabilità sociale e ambientale.
Sono perle rare nella ristorazione italiana, esempi di creatività culinaria e artistica che si combinano per offrire un’esperienza completa e unica: i dieci locali italiani premiati in questa prima edizione del neonato progetto Visionary Places presentato oggi nell’esclusiva cornice delle Gallerie d’Italia a Napoli, museo di Intesa Sanpaolo.
Ideata da Gambero Rosso, Artribune e Feudi di San Gregorio, cantina d’autore di Sorbo Serpico in provincia di Avellino, l’iniziativa vuole individuare e valorizzare le proposte più visionarie che hanno saputo generare un impatto positivo sul territorio e sull’intera comunità, restituendo valore alla cultura dell’ospitalità per stimolare il settore della ristorazione a cercare quel quid in più che ha sempre contraddistinto l’ospitalità Made in Italy nel mondo. Diversi per posizionamento geografico, orizzonte gastronomico di riferimento e ambizioni, in comune tutti i ristoranti selezionati hanno una serie di valori identificati dai tre partner e racchiusi in un manifesto: si va dalla visione imprenditoriale alla capacità di generare benessere, dall’offerta gastronomica all’innovazione, fino al rapporto con arte, architettura e design. Un ristorante visionario è un luogo capace di distinguersi senza seguire le mode, interpretando il concetto di benessere sia per i commensali che per il personale ponendo attenzione a tutti gli elementi accessori alla cucina, che contribuiscono a rendere l’esperienza del cliente completa.
Per selezionarli è nato un vero e proprio comitato scientifico,
che riunisce rappresentanti del mondo della gastronomia, dell’arte e della cultura: accanto a Gambero Rosso e Artribune, il direttore creativo del Gruppo Tenute Capaldo - Feudi di San Gregorio, Ella Capaldo, l’artista e appassionato “conoscitore” enogastronomico Gabriele De Santis, l’AD di MondoMostre Simone Todorow, ed Emilia Petruccelli, co-fondatrice di Galleria Mia a Roma e fondatrice di EDIT Napoli.
“Questo progetto ha il dono di legare tra loro luoghi di ristorazione distinti ma accomunati dalla bellezza a servizio della accoglienza” commenta Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso e di Artribune. “Quella bellezza che appartiene all’arte, al design e alla cultura ma anche all’indiscutibile fascino del vino e del cibo per generare esperienze uniche nella clientela. Gambero e Artribune, piattaforme leader nella multimedialità enogastronomica e della cultura, sono onorate di avere contribuito a creare questo format e a selezionare i vincitori di questa prima edizione che ci auguriamo inauguri un lungo percorso”.
Aggiunge Antonio Capaldo, che guida Feudi di San Gregorio “con questo progetto - a cui tengo molto - puntiamo a porre l’accento ad uno stimolo che oggi vive il settore della ristorazione: affiancare l’eccellenza della cucina con la qualità della sala e dell’accoglienza e la cura degli ambienti, puntando ad un’idea di bellezza a 360 gradi. Certamente ci sono piatti di grandi chef che restano nella memoria, ma si ricordano con altrettanta intensità l’eleganza di una sala e l’attenta discrezione di chi la anima. Chi è in grado di combinare ogni aspetto di questo straordinario e difficilissimo mestiere regalerà delle esperienze indimenticabili ai suoi clienti e ci fa piacere poterli premiare oggi”.
Dopo aver identificato una 30ina di ristoranti che incarnassero questi concetti, il Comitato ha selezionato una top ten e decretato i vincitori di quest’anno.
I VINCITORI
La medaglia d’oro è andata a Luminist, un brillante esempio di ristoro museale all'interno delle Gallerie d'Italia di Napoli. Il progetto delle Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo avanza a passo di carica mettendo sempre più a fuoco il rapporto tra arte, architettura, gastronomia. La sede di via Toledo, negli spazi della storica sede del Banco di Napoli, restaurati e ripensati da Michele De Lucchi, ne è forse l'esempio più compiuto, con la caffetteria bistrot Luminist al piano terra, il fine dining 177Toledo e il cocktail bar Anthill, un organismo multiforme orchestrato da Giuseppe Iannotti, cuoco e patron del ristorante Krèsios di Telese Terme.
La vetta del secondo posto la conquista il SanBrite di Cortina d’Ampezzo, ammiraglia di un organismo gastronomico che include anche allevamento e caseificio.
Medaglia di bronzo per IO Luigi Taglienti di Piacenza, nato in sinergia con la galleria d’arte e design Volumnia che ha restituito alla città una preziosa chiesa sconsacrata.
A pari merito seguono:
- AlpiNN – Food Space & Restaurant a Kronplatz (BZ)
- Ristorante Torre in Fondazione Prada a Milano
- Il Sale di San Vincenzo (LI)
- Arnolfo a Colle Val d’Elsa (SI)
- Mazzo a Roma
- Ninù a Roma
- Vettor a Bari
Maggiori informazioni sui vincitori di questa prima edizione sono disponibili QUI!
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