Ci sono quelli bravi, ci sono i campioni e poi ci sono i Domenico Marotta che io ritengo essere un fuoriclasse assoluto

Nino Danisimar 8 set 2020
Ristorante Marotta
Via Marrochelle 52, Squille (CE)
Menù degustazione 55 - 70 euro
Aperto da Mercoledi a Domenica pranzo e cena
Prenotazioni: +39 349 541 9274

I giovani d’oggi saranno il futuro del mondo, così dicevano i nostri nonni o i nostri genitori…

Quando i giovani crescono con delle basi solide, con rispetto, educazione e amore per ciò che si fa, studiando, approfondendo e mettendo quell’ardore e quella passione che si riconosce sin da subito, il futuro non può essere che roseo.

È il caso di Domenico Marotta, classe '88, è chef&patron del Marotta Ristorante a Squille in provincia di Caserta, un giovane che vanta un curriculum di tutto rispetto avendo avuto esperienze formative di livello assoluto da grandi maestri come Andrea Berton, Alain Passard ed Enrico Crippa oltre a vari stage per il mondo per affinare tecniche e conoscenza.

Domenico Marotta

Il ristorante vanta pochi coperti, con una veduta su uno scorcio di Campania ancora poco esplorata, mise en place essenziale ma impeccabile, bianco, ovvero tanta pulizia e candore.

Le proposte gastronomiche sono 2 menù degustazione, uno da 5 portate e l'altro da sette, oppure si può mangiare liberamente alla cartè.

La mia scelta, visto che ero a cena, è caduta sul menù radici da 5 portate.

Canapè.

Già dall’entrée ho avuto l’impressione che sarebbe stata un’esperienza importante e ad ogni boccone successivo ne ho avuto conferma.

La prima parte, quelli che Anna Coppola, maître e sommelier, chiama " canapé " è dedicata ai vegetali, un'apertura delle danze che ha convinto anche me, da sempre abbastanza scettico riguardo creazioni esclusivamente vegetali, è stata una piacevole sorpresa.

Canapè - Prima parte

Si passa poi alla seconda parte, arriva la cosiddetta sostanza, sapori ricchi e intensi. Lodevole lo spiedino di lumaca e simpaticissima la trippa fritta, tanto da portarmi a chiedere se fosse stato possibile averne una montagna da portare a casa.

Canapè - Seconda Parte

Antipasti.

Dopo l'apertura con cui si riesce ad avere uno scorcio della tecnica e del pensiero in cucina del Marotta, si parte con gli antipasti, a parte l'eleganza del piatto che ricorda un quadro d'autore, non ci sono né creme, né cremine che possono sovrastare i sapori, pulizia estetica e nel gusto, tanta roba.

Insalata nera e gambero.

Si prosegue col secondo antipasto, dal finale sconvolgente con la goccia di gel di carpione che necessita di piumone per la pelle d'oca provocata.

Sgombro e cetriolo.

I primi.

Risotto, caprino, curry verde e lime.

Linguine, lumache di mare, alghe e finocchietto.

Da godurioso e amante della pasta, non ho resistito ed incuriosito ho ordinato un ulteriore primo non previsto dal menù degustazione scelto. Le linguine con lumache di mare, alghe e finocchietto dimostrano grande sensibilità nel bilanciare elementi marini e vegetali, dove in equilibrio insieme arrivano al trionfo.

Il secondo.

La guancia di vitello, non l'ho reputata linea con gli altri eccellenti piatti, al quale, secondo me, mancava quel pizzico di audacia che allo chef di certo non manca.

Guancia di vitello, peperone bruciato e peperoni.

Predessert e dolce.

Grattachecca, mela verde e citronella.

Limone e...

Il finale.

Perfetto le madaleine, degno di una grande pâtisserie parigina.

Coccole finali.

Altre considerazioni.

Il servizio è dinamico e giovanile, senza alcuna sbavatura, Anna riesce ad essere sempre presente ed esaustiva ad ogni descrizione dei piatti.

Interessante anche il pane, fatto con farro integrale e risciola, li.co.li con idratatazione all’80%.

Il vino.

La carta vini è incentrata principalmente sul territorio, molta Campania, amplierei la scelta anche su vini nazionali ed esteri aggiungendo qualche champagne e distillato (oddio, io sono un pò di parte ) per completare l'esperienza e renderla ancora più piacevole.

Champagne Pierre Gerbais "Grains de Celles"

Champagne Marguet Shaman 16 Rosè

Bas Armagnac Dartigalongue 1985.

Io qualcosina da bere comunque l'ho trovata, come sempre.

Conclusioni.

Al Ristorante Marotta è sicuramente un' esperienza che vale il viaggio, una cucina che riassume tecnica e classe, con la sorpresa nascosta sempre dietro l’angolo.

Il percorso degustazione è tutto in discesa e si va sempre più veloce, portata dopo portata.

Lo chef è uno che ama spingere e non ha paura di osare, in un gioco di fermentazioni e acidità, sapori intriganti e in contrasto da spaccare il palato, insomma non è roba per pavidi!

Domenico Marotta è sicuramente un nome da appuntare nei vostri taccuini, sono più che certo che tra non molto sarà sulla bocca di tutti e ne sentirete parlare e non solo in Campania, ma credo in Italia e nel Mondo. Ci sono quelli bravi, ci sono i campioni… e poi, ci sono i giovani Marotta, fuoriclasse assoluto.

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