Delivery e finanza: "corri piano" ma fate più presto
Delivery e finanza: "corri piano" ma fate più presto, la frase che Gaetano gridava per la consegna.
“Corri piano” era la frase che Gaetano gridava sempre a Bruno ogni volta che, avviato il Si con una doppia pedalata, partiva per quella che prima si chiamava “la consegna” ed oggi “delivery”.
Gaetano è mio padre ma, proprio per aver lavorato al suo fianco per anni in pizzeria, mi era e mi è ancora adesso più naturale chiamarlo così.
Io me le ricordo le prime consegne che ho fatto, anche poi quando crescendo Gaetano indirizzava il suo “corri piano” proprio a me. Mentre il Si era diventato un Free prima ed una Vespa poi.
Dopo più di 20 anni, da un’altra città, con un lavoro “concetttuale” ma con lo stesso amore per la pizza di quando ero ragazzino, ora tocca a me dire, anzi scrivere, quella raccomandazione.
“Corri piano”. Mi rivolgo a papà, ai suoi collaboratori, ai suoi colleghi, a tutti i pizzaioli ed imprenditori del food, che hanno riaperto e che hanno trascorso ogni giorno del lockdown per preparare il tutto per la “fase due”. A chi non vede l’ora di tornare a fare il lavoro che ama: “corri piano”.
Con ancora maggiore enfasi, però mi rivolgo alle istituzioni, sia regionali che nazionali: “Fate più presto”. Qui la situazione è forse peggiore di un terremoto o di una guerra. I 600 euro? Non sono bastati e lo pensano tutti! Chi pensa invece a chi non può far ripartire con la propria attività?
La liquidità dei decreti ed i 25.000 euro per le imprese? Sforzi probabilmente inefficaci perché vanificati dalla troppa burocrazia.
Meno carta e più testa.
C’è bisogno di finanziamenti a fondo perduto ma non solo. Finanza agevolata e finanziamenti dal basso. Occorre un’iniezione di fiducia per immaginare un nuovo modo di fare economia.
A seguito della pandemia e del continuo restringimento del settore bancario infatti, altri attori, tra cui le istituzioni, e nuove forme di intermediazione anche non convenzionali, si devono far carico di questo gravoso compito: sostenere economia e consumi.
Bisogna puntare anche e sempre di più su una finanza alternativa al circuito bancario e sullo sviluppo di piattaforme finanziarie decentrate. Elargire incentivi alla digitalizzazione e sostenere una poderosa virata verso l’e-commerce, anche nel settore del food.
Non ha senso trasformare pizzerie e ristoranti in ospedali, o peggio ancora in cimiteri. Certo, tanto è stato fatto, ma ancora di più bisogna fare: serve una visione strategica di lungo periodo. L’alternativa c’è, e per fortuna anche strumenti, capacità e metodo.
La Campania in particolare e l’Italia tutta, vive anche di turismo, ed il turismo si alimenta con il food. Partiamo da qui, adesso. Fate più presto, prima che sia troppo tardi.