Il Vino Del Sabato: Ben Ryè Passito di Pantelleria 2017 Donnafugata
Ben Ryè Passito di Pantelleria 2017 Donnafugata è il vino del sabato di Marina Alaimo
Ben Ryè Passito di Pantelleria 2017 Donnafugata
Ben Ryè è il figlio del vento nella lingua araba, quel soffio perpetuo che batte costantemente sull’isola di Pantelleria, dove la viticoltura è quasi un incantesimo. Sì, perché su questo piccolo lembo di terra molto a sud, le condizioni pedo climatiche sono severe e restrittive, bisogna fare i conti tutto l’anno con la siccità e con quel vento che arriva da ogni dove. Ma la volontà degli abitanti di Pantiddirìa di fare radicare la vite nella terra arida e trarne il suo nettare pregiato è stata così forte da ingegnare il metodo di allevamento basso, bassissimo, ad alberello o anche a cestello, lasciando poi che il sole baci lungamente gli acini dando vita al passito. Sono tecniche arrivate con i coloni greci insieme a molte delle uve impiantate nell’amatissima Magna Grecia. Così i dammusi, le case tipiche del luogo, pensate per essere autosuffucienti, per fare piccola agricoltura di sostentamento, hanno sempre uno spazio dedicato allo zibibbo, l’uva moscato, e una architettura progettata per raccogliere l’acqua piovana. Donnafugata, ovvero l’azienda di Antonio e sua sorella Josè Rallo, ha dedicato moltissime energie per far sì che questa tradizione, ricca di saperi antichi, non andasse persa, a tal punto che il loro Ben Ryè è divenuto simbolo della vitivinicoltura italiana nei confini nazionali quanto all’estero. Prima annata in commercio è stata la 1989, un successo immediato e poi crescente, tanto che quando si pensa ad un vino passito, spunta sempre il Figlio del Vento.
All'Assaggio
Avvolge con generosità nei profumi ampi che vanno dal fico d’India, all’albicocca matura, al cioccolato bianco, poi di agrumi zuccherino e dattero. L’assaggio è un bacio dolce, lungo e ad occhi chiusi.
Ho sempre il vino e la musica in testa, forse per questo sono un po' stonata. Mi sono immaginata e disegnata così.