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La pizza surgelata conquista la Guida Michelin. A Napoli? No a Tokyo.

La pizza di Tamaki Studio Roppongi entra nella guida Michelin

La pizza surgelata conquista la Guida Michelin. A Napoli? No a Tokyo.

Nota anche fuori dal Giappone ai #pizzalovers che cercano le migliori espressioni internazionali del piatto simbolo italiano, due negozi della catena Studio Tamaki vengono segnalati nella nuova Guida Michelin Tokyo 2021 con il simbolo di bib gourmand.

I due indirizzi premiati sono quelli di Roppongi e Higashi Azabu.

La pizza surgelata conquista la Guida Michelin. A Napoli? No a Tokyo.

L'ingresso

La pizza surgelata conquista la Guida Michelin. A Napoli? No a Tokyo.

Il banco stile ramen shop

La pizza surgelata conquista la Guida Michelin. A Napoli? No a Tokyo.

La pizza di Tamaki Studio Roppongi

La Michelin apre alla pizza surgelata?

Come è noto a tutti anche a Tokyo i ristoranti sono stati chiusi "causa covid" per molto tempo, così come è successo da noi, e molte attività hanno dovuto reinventarsi cercando il miglior modo possibile, tra quelli concessi, per non perdere contatto con la propria clientela e i kit da viaggio di pizze surgelate di Tamaki Studio sono un zelante esempio di questo genere di iniziative.

Una pizza precotta che necessita di qualche minuto in forno prima di essere consumata in maniera tale da dare la piacevole sensazione di essere stata appena sfornata.

Ed è qui sorge spontanea la domanda, impossibilitati di sedersi al banco stile ramen shop di Studio Tamaki, vuoi vedere...

.. che gli ispettori della Michelin abbiano valutato la pizza di Studio Tamaki prendendola direttamente dal freezer?

La pizza surgelata conquista la Guida Michelin. A Napoli? No a Tokyo.

Chissà, ad ogni modo sorprende sempre il numero di novità, inimmaginabili da considerare per gli standard occidentali, che ogni anno ci ritroviamo nelle varie Michelin asiatiche: dal distributore automatico di Ramen alla padella di Jay Fay a Bangkok passando per il riso alla soia di Hawker Chan ad Hong Kong.

Io sarei chiaramente per allargare il concetto di "particolarità locale" anche all'occidente e di avere un solo metodo di classificazione internazionale.

Ok, certo va bene il fine dining, ma per un viaggiatore globale lo streetfood è la base su cui costruire le proprie conoscenze gastronomiche e spesso è proprio nei mercati o al chioschetto all'angolo di strada che si coltiva conoscenza e nascono le ispirazioni per i più grandi piatti a noi conosciuti.

E così anche quest'anno, come per ogni anno prima e dopo la presentazione della Michelin Italia, torna il quesito: Quando la Rossa aprirà alla pizza simbolo gastronomico della cultura partenopea con la quale l'Italia viene riconosciuta nel mondo, così come avviene in maniera abbastanza naturale per lo streetfood asiatico?

Cos'avranno mai fatto di male un Pepe in Grani o un Masanielli (per citare le assenze che subito saltano all'occhio) per non meritare nemmeno una menzione a piè di pagina? Io una spiegazione me la sono data e ho sempre pensato che, volendo restare in tradizionali confini geografici, limiti che vogliono Napoli globalmente riconosciuta come patria natia della pizza, la Rossa evita di guardare "oltre"..... ma poi ci ritroviamo segnalati una pizzeria a Boston e diverse in Giappone e anche questa giustificazione cade.

Pizze Michelin? Si ma in Giappone, magari d'asporto e surgelata.

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