Rocco De Angelis – I “twist” della vita e la sua avventura nel settore della miscelazione
Rocco De Angelis si racconta, fra vita personale ed avventure professionali.
RDA Bar di Rocco De Angelis
Via Roma 532/536 - 80017 Melito di Napoli
Aperto tutti i giorni 06,00 - 02,00
Info e collab: 388 3544303
Abbiamo incontrato l'imprenditore, bar-tender e star dei social Rocco De Angelis nel rinnovato Bar, a suo nome, in Melito di Napoli, dove si è raccontato.
LA STORIA PERSONALE E FORMAZIONE PROFESSIONALE
Breve e doverosa premessa terminologica: per “twist”, nel linguaggio gergale dei bar-tender, si fa riferimento ad una “variante di cocktail preparata sulla base di una ricetta primigenia, sostituendo uno o più ingredienti, o addirittura la tecnica di preparazione adottata”.
Analogamente, la vita di Rocco De Angelis, ventiseienne partenopeo, nato e cresciuto nello stratificato quartiere di Secondigliano, periferia settentrionale del capoluogo, si sviluppava secondo coordinate inveterate, sino a dei “twist” improvvisi che gliel’hanno rivoltata come un calzino.
Fra amicizie liminari, elusioni scolastiche tracimate nello sport - ambizioni calcistiche abortite anzitempo - costringimenti ed instabilità familiare, con continui traslochi e trasferimenti, anche fuori regione, per Rocco era venuto il tempo di apprendere un mestiere. Nonostante il suo essere semi-astemio, i primi lavori saltuari come garzone di bar, spinto più da necessità economiche che da effettiva consapevolezza delle implicazioni della subalternità del ruolo: nessun paradigma professionale da seguire, dunque, certezze maturate solo su quali strade eludere, nonostante il progressivo apprezzamento dei datori di lavoro, che ne apprezzavano le capacità comunicative.
La vocazione in itinere, ed ecco l’abnegazione farsi strada nella sua vita, il primo dei “twist” che contano: bar sempre e comunque, ma ecco soggiungere il bar tender “flair” – ovverosia acrobatico - dove convergono psicologia dimostrativa e manualità, rapidità e tecnica nell’esecuzione delle figure, sorretta dalla consapevolezza della vocazione etica del ruolo.
Sovvengono le parole del nostro interlocutore: “decisi di andare via da Napoli, di immergermi nella didattica, la prestigiosa IBS, International Bar Trading School, fra Roma e Milano, e nel contempo di pormi totalmente al servizio del mio datore di lavoro dell’epoca, è stato un apprendistato lungo e faticoso. In quegli anni – prosegue De Angelis – ho appreso i segreti del mestiere, partecipando ad importanti fiere di settore – come il Sigep di Rimini - ed eventi in giro per il mondo, nelle località più lontane, ma anche, ahimè, avuto modo di realizzare come spesso il ruolo dei collaboratori finisca per essere svilito, nel momento in cui acquista una rilevanza autonoma."
Nessun revanscismo nelle parole di De Angelis, dunque, ma solamente la cieca determinazione, sorretta da un’incredibile umiltà, di mettersi in proprio, unita ad un consapevole e funzionale uso dei social, da Instagram a Tik-Tok, dove è una vera e propria star, con video – anche didattici - visualizzati e condivisi da milioni di utenti, che gli hanno conferito un’estesa notorietà.
IL ROCCO DE ANGELIS BAR E LA CARTA DEI COCKTAIL
In un panorama napoletano in cui la richiesta dei bar era limitata a caffè, cappuccino e gin-tonic, rientrato dalle sortite estere, ecco De Angelis progettare ed investire sulla sua identità professionale, con l’apertura dell’omonimo bar in Melito di Napoli, “perché la periferia consente una maggiore flessibilità nell’offerta, ed un migliore radicamento della clientela”, chiosa.
I difficili anni sopravvenuti del Covid, la voglia di mettersi in prima linea, l’apertura ulteriore dell’Accademia a suo nome e l’implementazione del catering per eventi privati, tutt’ora fiore all’occhiello del suo operato - anche quest'anno sarà presente al Paestum Wine Fest, dove si esibirà con la sua crew. Elemento prodromico, il reperimento e la formazione di collaboratori validi – Nico Di Lorenzo in sala ed il fratello Vincenzo per l’Accademia, su tutti – ed il restyling del locale, ispirato ad un bistrot americano, con un accogliente dehor esterno, dettagli e suppellettili che rimandano all’ immaginario culturale partenopeo.
Interessante la carta dei cocktail, nella quale De Angelis ha trasfuso il proprio bagaglio creativo ed emotivo, dando luogo a temperate re-interpretazioni dei classici della tradizione, preparate personalmente con la spettacolare tecnica del “flair” nello spazioso bancone prospiciente l’ingresso.
L’esordio spetta dunque all’Americano rivisitato, con Vermouth, bitter al radicchio e Ginger Ale con zenzero, calibrato perfettamente nella composizione: segue l’effetto corroborante e rinfrescante al palato di “purezza”, con rosolio di bergamotto, succo di lime, tonica ai fiori di sambuco, rosmarino e mora, per concludere con lo spessore aromatico di “perseveranza” - Pisco, liquore Lychee, succo di limone, passion fruit e gum nero – una progressione gustativa che racconta tanto della vita di colui che l’ha concepita.
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