Rubrica Spiritosa parte 1: Liquori fatti in casa, quello che devi sapere prima di iniziare
Come realizzare Liquori fatti in casa, quello che devi sapere prima di iniziare
di Francesco De Falco*
*Musicista, cantautore, insegnante e mastro distillatore-liquorista. ( De Falco Fabbrica Liquori)
Liquori fatti in casa: Quello che devi sapere prima di iniziare.
Inauguriamo la “Rubrica Spiritosa” partendo da un quesito che affligge le casalinghe fin dal principio; perché l’alcool costa tanto? L’alcool è soggetto ad accisa, così come carburanti ed energia, ed è controllato dal monopolio di Stato gestito dall’agenzia delle Dogane.
Per scoraggiarne i consumi e i relativi danni di un suo abuso sulla salute umana, l’imposta ad esso applicata è pari a 10,3552 € a litro anidro, ovvero la sua unità di volume al netto dell’acqua. Un alcool puro al 100% non esiste, sugli scaffali lo si trova a 90 o 95 gradi. Ciò significa che nel nostro litro di alcool, ad esempio al 95% vol, il restante 5 % è acqua. Con un piccolo calcolo matematico ne consegue che l’accisa è di € 9,84.
Avrete sicuramente notato sul tappo di qualsiasi bevanda alcolica il contrassegno di Stato, garanzia di un prodotto controllato ed idoneo all’uso umano. Oltre a questa spiacevole ma dovuta imposta, bisogna aggiungere il costo della bottiglia, tappo, etichetta, trasporto, costo di produzione, il ricavo del negoziante e l’iva.
Alla fine di questa piccola nozione, capirete da soli che il mio consiglio ai lettori di foodclub è quello di acquistare l’alcool solo nei negozi autorizzati ed in modo regolare e di diffidare di un prodotto che costi meno di 10 € al litro. Risparmiare pochi euro per un prodotto non controllato dalle autorità, è controproducente e soprattutto mette a rischio la propria salute anche se consumato in piccole quantità. Ma con un litro di alcool quanto limoncello posso realizzare? Lo scopriremo insieme nella prossima puntata.
Nota biografica
Francesco De Falco classe ’85 musicista, cantautore, insegnante e mastro distillatore-liquorista.
La vita mi ha portato ad approcciare fin dall’adolescenza gli studi musicali presso i conservatori della mia Campania. La passione si è trasformata in lavoro e ad oggi insegno chitarra presso le scuole secondarie statali, non trascurando però il lato artistico di cantautore che pratico con lo pseudonimo, poco ricercato, di Cesco. Ho trascorso la metà dei miei anni coltivando il sogno di costruirmi uno spazio nell’ambiente musicale, cosa che continuo a fare, ma inconsapevolmente un viaggio in America ha fatto emerge qualcosa in me di noto ma che avevo sempre sottovalutato. Avevo notato negli States come le ultime generazioni avessero sviluppato nuove aziende partendo da lavori umili dei propri genitori emigrati dall’Italia. Da quel momento ho iniziato a pensare a mio nonno che in tempi della grande guerra distillava alcool e al suo vecchio baule impolverato in quella che era diventata poco più di una cantina.
Rientrato in patria ho messo in pratica l’ispirazione spolverando finalmente quel baule, al suo interno ho riscoperto la storia della mia famiglia. Da quel giorno ho fatto ricerche più approfondite tra archivi di Stato e Camera di Commercio; ho iniziato a studiare i vecchi appunti ed appassionarmi di tutto ciò che riguarda la liquoristica e distillazione. Tra libri tecnici e di legislazione, tirocini presso i pochi mastri distillatori che mi hanno accolto, è partito il sogno di riattivare la vecchia azienda di famiglia. Così dopo vari anni l’Antica Distilleria De Falco è tornata a vivere. Con cento anni alle spalle so per certo di essere alla quarta generazione di distillatori ma mi piace pensare che anche i miei antenati facessero questo bellissimo e particolare lavoro.