Sky Lounge del Grand Hotel Vesuvio – Signature cocktails e panorama sul lungomare di Napoli
Si rinnova l'offerta eno-gastronomica della Sky Lounge del Grand Hotel Vesuvio
Sky Lounge Grand Hotel Vesuvio
Via Partenope, 45 - 80121 Napoli
Aperto: tutti i giorni ore 10,30/23,00
T: +39 081 7640044
Email: [email protected]
Lo storico luxury hotel apre le sue porte all’internazionalismo turistico, ed ai cittadini, con una rinnovata offerta eno-gastronomica e di mixology, all’insegna dei nuovi trend.
LA STORIA DELL'ALBERGO
Raccontare la storia del Grand Hotel Vesuvio significa raccontare, per sineddoche, la storia di Napoli, una città stratificata in cui la vocazione all’accoglienza – segnatamente di lusso, ma non solo – si interseca con storie e vicende personali, di ascese e di cadute, di ambizioni e rinunce.
Centoquarant’anni di ricettività alberghiera – l’albergo è stato fondato nel 1882 dall’imprenditore belga Oscar De Mesnil, per offrire dei servizi collaterali agli ospiti dei contigui Bagni del Chiatamone - con ospiti del calibro di Oscar Wilde, Guy De Maupassant, Gabriele D’Annunzio, sino al leggendario tenore Enrico Caruso, al quale è dedicata la terrazza, ora ristorante del roof-garden.
Il night club “La Vesuvietta”, ancora, ha accolto il jet-set internazionale, vedendo alternarsi sulle piste da ballo, negli anni sessanta, star come Rita Hayworth, Clark Gable, Gina Lollobrigida e Grace Kelly, sino ad arrivare ai giorni coevi, con la presenza di personaggi iconici, senza soluzione di continuità, da Luciano Pavarotti a Bill Clinton, passando per Lucio Dalla e Tom Cruise.
Sotto l’egida dell’attuale proprietario Sergio Maione, presidente ed amministratore delegato della Grande Albergo Vesuvio S.p.a. – la struttura è stata oggetto di un importante intervento di qualificazione architettonica nel 1990 – si è proceduto ad una progressiva specializzazione ed implementazione dell’offerta eno-gastronomica e di beverage, dalla terrazza ristorante del roof garden, come dicevamo titolata a Caruso, sino al panoramicissimo Solarium e Cocktail Bar denominato “Sky Lounge”, ubicato al decimo piano, aperto in occasioni di festività e per gli ospiti da Aprile ad Ottobre, che abbiamo visitato.
LA SKY LOUNGE E LA DEGUSTAZIONE
Alle redini del bancone il bar manager Massimo Cascella – adiuvato dal bar tender Antonio Esposito, in forza dallo scorso anno e già al timone della scuola di formazione per professionisti della mixology “Azoth”, facenti parte della squadra anche Graziano D'Acierno, Mauro Muto ed Antonio Tagliamonte – ci accomodiamo nella splendida terrazza panoramica, in una calda serata agostana.
Il Castel dell’Ovo appare essere ad un tiro di schioppo, con la sua aura di misterica ed iniziatica bellezza, il perimetro del golfo ne circoscrive l’orizzonte, ampio ed accogliente come non mai, insomma una straordinaria agnizione d'ingresso.
Carta dei cocktail con oltre cinquanta referenze, divisi nelle macro-appartenenze fra “classic cocktails”, “signature cocktails”, ed infine “luxury cocktails”, questi ultimi con l’addizione di champagne: ampia la selezione di distillati – chi scrive ha una predilezione per Mezcal e Tequila – accento posto sulla teoria di whiskie, oltre sessanta le referenze disponibili, catalogati per regioni geografiche d’appartenenza, ed annate rare.
Reciso rifiuto, in controtendenza rispetto agli attuali orientamenti, del ghiaccio monoblocco, ed ampio spolvero delle note vegetali nelle preparazioni, a connotare il bar come “pan-mediterraneo”, per la virata verso la macchia di vegetazione locale: interessante, seppur giocoforza limitata, l’offerta gastronomica, che riflette la duttilità dell’apertura, con brunch e quattro primi nell’orario di pranzo, e gli appetizers ordinabili sino a mezzanotte, “caviale Asetra con mini blinis e burro d’Isigny, Acciughe del Mar Cantabrico con pane tostato, ed infine selezione di formaggi locali con confettura di stagione”.
Passando ai cocktail, partiamo, con note progressivamente decrescenti di amaro, dal “Punto Pieno”, preparato con Marsala, Vermouth Amaro e Chinotto – un’ottima alternativa per chi puntualmente predilige Americano o Negroni - come finger food di accompagnamento i classici anacardi, mandorle di Sicilia e olive, praline al formaggio caprino, lime e pera, praline alla patata e frutti di mare, entrambe gustose e dalla giusta sapidità.
Proseguendo, è la volta del “Vesevo”, con torba, pesca, miele, limone, albume, aromatizzato all’abete rosso, servito con patatine inglese Tyrrell aromatizzate alle verdure, ineccepibile la consistenza e l’amalgama degli ingredienti: ancora, assaggiamo il “Mediterraneo”, nomen omen, con Bergamotto, Vetiver Gris, Rabarbaro, Lime, Ginger Soda, dal sorso fresco ed aromatico, particolarmente adatto alla stagione in corso.
La gran chiusura è riservata al “Fico”, probabilmente il drink di punta della nuova carta, preparato con Gin artigianale, Sherry Pedro Jimenez, arancia, limone e liquore al fico, servito con un frutto disidratato come topping, evocativa la stratificazione di sapori congegnata, con note floreali e pastose, senza alcun tenore zuccherino in eccesso, dovuto alla tecnica del barman Esposito, che lo ha introdotto ab origine già dallo scorso anno.
Seguici su facebook foodclub.it
Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be #foodclubber