Tenuta Setteporte e i vini del sud ovest dell’Etna
Tenuta Setteporte vini Etna Biancavilla Sicilia
Piazza Trento 2 - 95128 Catania (CT)
Tel: +39 095 448075
Cell: +39 335 533 8152
Email: [email protected]
Sede operativa e vigneti in Biancavilla (CT) Contrada Setteporte sud-ovest Etna
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C’è un territorio vitivinicolo dell’Etna che sino ad oggi ha vissuto in un oblio quasi inaccettabile.
La chiamano la terza porta dell’Etna quella a sud-ovest del vulcano, dove a Biancavilla incontriamo Piero Portale, produttore di splendidi vini.
Le vigne del sud ovest, bellissime e radiose, vivono sospese in un limbo che in parte rientra nella doc Etna e in parte ne è fuori. Biancavilla, con la sua storia secolare, offre un racconto tutto suo della viticoltura etnea, qui i vigneti si dispongono su un’antichissima colata lavica, sono costantemente esposti al sole, particolare che caratterizza questo versante, insieme ai canaloni centenari e colmi di lahar, colate di fango ricche di materiale piroclastico misto ad acqua.
Proprio il comune di Biancavilla è a cavallo del confine che stabilisce quali vigneti sono compresi nella doc e quali fuori. Una scelta di partenza, diciamolo pure, un po’ scellerata, anche se certe condizioni esclusive possono diventare grandi occasioni nel racconto, e nell’interpretazione, di quella unicità.
Incontriamo Piero Portale in occasione della prima edizione di Biancavilla Etna Wine Forum, che ci ha permesso di conoscere questo areale così esclusivo e di gran pregio nelle sue molteplici espressioni legate alla terra nera vulcanica e ad una agricoltura altamente specializzata.
Ha portamento e animo eleganti, unitamente ad un innato senso dell’accoglienza e della condivisione. Tra i filari della sua Tenuta Setteporte a Biancavilla è in corso la vendemmia in tutto il suo fascino, amplificato dalla possenza del vulcano che domina questo costone in ripida pendenza sull’antica colata lavica.
La famiglia Portale è di Biancavilla, attualmente sono alla settima generazione di notai e il nonno di Piero è stato il principale produttore di vino sfuso in zona, circa 50.000 litri all’anno. Sappiamo che gran parte delle uve coltivate ad Biancavilla venivano, e accade tutt’oggi, conferite a cantine di altri versanti. Piero ha fortemente voluto affermare l’identità enologica di Biancavilla, più che convinto della loro qualità e capacità espressiva. Nel 2002 fonda il marchio, prima annata in commercio 2008 con la quale etichetta per la prima volta i propri vini, per lo più rossi. Porta la masseria da 12 a 27 ettari, tutti compresi nella doc Etna, di questi 16,5 erano già impiantati. I bellissimi vigneti abitano terrazzamenti rivolti a sud, con piena vista sulla grande estensione della valle del Simeto, oltre la quale si vede la costa catanese, dove il fiume va a tuffarsi. Siamo ad una altitudine che va dai 650 fino agli 800 metri, altro valore importante e caratterizzante nei vini che si avvantaggiano delle importanti escursioni termiche giorno notte. Sono per lo più allevate a spalliera nerello mascalese per l’80%, qui detto niuruddu mascalisi o negrello, poi mantellato cappuccio e carricante. Nella parte più alta e vecchia della tenuta, tra contrada Purgatorio e contrada Padre Vitale, ci sono otto ettari allevati ad alberello, testimoni di una viticoltura antica e di un legame della famiglia forte e appassionato con questa terra. L’intraprendenza di Piero ha avuto le sue giuste ragioni, consentendogli quasi da subito di incrementare la produzione portata a 50.000 bottiglie, con ulteriori progetti di crescita.
N’Ettaro è il suo Etna bianco, manca un metro nella vigna per raggiungere l’ettaro, dove i terreni sono profondi, tra i 4 e i 5 metri prima di raggiungere la roccia madre, soffici e sciolti, quindi bene areati, ricoperti di materiale piroclastico, compresi tra due canaloni sempre battuti dai venti. Queste caratteristiche le ritroviamo in tutto il podere che è compreso in un unico corpo. Nella verticale che generosamente ha organizzato la proprietà, spicca decisamente il millesimo 2021, primo condotto in totale autonomia - elegante e di energia altera, si distingue al naso con sentori di fiorellini bianchi, di ficodindia bianco a sua volta, delicato nel tocco di salvia, sottile e vibrante il sorso sulla spinta importante della freschezza ben centrata e non invadente.
Nerello in rosa Etna rosato 2021 fresco, saporito, sa di mandarino e erbette mediterranee.
Anche l’Etna Rosso 2017, vinificato unicamente in acciaio, servito in formato magnum, colpisce per la sua espressione notevole, territoriale, di finezza e profondità. I toni della grafite fanno da sottofondo costante all’ampiezza di profumi che vanno dal fiore di garofano, al mallo di noce, poi frutto di mora e ciliegia, pepe nero. Il sorso avvolge e catalizza del tutto l’attenzione nel suo essere volitivo e leggiadro, lungo e profondo, dinamico con tannini fitti e sottili, infinito sulla spinta dell’acidità.
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