Attività Centenarie, storie di chi è sopravvissuto ad ogni genere di cataclisma: Tutto scorrerà liscio come il buon olio.

Giovanni Fancellogio 2 apr 2020

In questo momento di paura, ansia e panico, è necessario superare queste sensazioni e concentrare l’attenzione su cose positive, piacevoli. Siamo tutti costretti a casa e abbiamo diverso tempo da utilizzare per fare cose che normalmente non facevamo. Io considero fondamentale dedicare parte del tempo a nostra disposizione per curare la nostra alimentazione, alla quale, magari, non abbiamo mai prestato la dovuta attenzione.

L’alimento è carburante per il nostro corpo, e la fase che dedichiamo alla sua preparazione, serve a distrarci la mente, a donarci serenità e tranquillità.

Usiamo il tempo anche per meglio documentarci, per approfondire la conoscenza di tutti quei prodotti che non avevamo mai dato la giusta importanza. Grande e ghiotta occasione per sperimentare nuove e semplici ricette.

Io vivo in campagna, ad Alghero, e osservo quotidianamente la natura e con i suoi equilibri cerco di convivere.

Questi giorni di fine marzo, le piante d’ulivo stanno iniziando a fiorire: piccoli grappoli di delicati fiori bianchi che fra pochi mesi matureranno un frutto prezioso, l’oliva, che spremuta donerà l’olio, succo di frutta sorprendente.

La sua buona qualità dipende: dalle cultivar, dal terreno, dal clima, dall’esposizione e anche dalle fasi di lavorazione delle olive. Fondamentale è il rapporto che si stabilisce tra il contadino che le cura e le ama. L’olio d’oliva è un bene prezioso, utilizzato fin dal mondo antico, come alimento e come medicina. Ippocrate ne raccomandava l’uso in caso di ulcera. Il filosofo romano Democrito, che aveva raggiunto l’età 109 anni, raccontava che la sua longevità era dovuta all'uso costante di olio d'oliva.

Plinio il Vecchio raccomandava: “Ci sono due liquidi che fanno molto bene al corpo umano: il vino per uso interno e l'olio per uso esterno”. Galeno di Pergamo medico greco preparava una salutare crema impastando olio d'oliva, cera d'api e acqua di rose.

Il territorio di Alghero, è terra vocata per la coltivazione dell’ulivo, ed anche in questi giorni poco felici, dai coltivatori di ulivi e produttori di olio arrivano notizie confortanti.

Un’azienda, lAccademia Olearia, della famiglia Fois, dalla lunga vita, continua a primeggiare, per l’alta qualità delle sue produzioni, sia nei concorsi nazionali e sia in quelli internazionali. I Fois, sono attivi nella coltivazione degli ulivi da 4 generazioni: pioniere fu Giuseppe Fois, che a fine dell’800 iniziò l’avventura; ha continuato il figlio Antonino nei primi anni del secolo scorso, e ha poi proseguito il nipote Giuseppe Fois, e ultimi Alessandro e Antonello Fois.

Una famiglia che ha profuso i suoi sforzi nella produzione di olio di ottima qualità, ma anche nel salvaguardare il territorio e l'ambiente circostante. Importanti e numerosi sono i riconoscimenti nei concorsi.

Gli ultimi premi:

  • “Olio Geniale” e “Olio Perfetto”, della guida Bibenda, sono stati premiati con “5 Gocce dell’eccellenza”, il “Gran Riserva Giuseppe Fois 2019” e il “Monocultivar Bosana 2019”;
  • “Monocultivar Olive Oil”, del Frantoio Gino Celletti, un’istituzione a livello internazionale, dove il Biologico DOP ha conquistato la medaglia d’oro.

Sono i giovani e talentuosi fratelli, Alessandro e Antonello Fois, a continuare la tradizione della gloriosa Accademia Olearia.

E’ la intraprendente saggezza di Giuseppe Fois, padre e mentore a spronarli, a inventarsi e a sfidare mercati nazionali e internazionali sempre più esigenti e attenti al buono, al sano e a ciò che, da tempo immemore, la natura ci dona così semplicemente.

Non ci resta che augurare loro buona fortuna, affinché continuino a produrre con sublime qualità quel nettare della natura, che ci garantisce una sana alimentazione che cura il corpo e allieta la mente.

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